BASA

Notizie storiche su Ivrea 61 chestra, la capella et altare di S. Giacinto, proprio del convento : [apparteneva per l'avanti alla famiglia Uberti, di cui si vedeva sopra l'altare lo stemma] ( 26 ). Dalla parte dell'epistola si vede in primo luogo l'altare delle Figlie della Dottrina Christiana sotto il titolo di S. Orsola et di S. Rosa; indi di S. Bartolomeo, proprio della casa Scala, oggidì del signor avocato Moretta; il terzo de SS. Re Magi, appartiene al signor conte Bottiglia di S. Croce et l'ultimo di S. Alò e S. Antonio abate vien creduto della comunità de Manescalchi. [74] FONDAZIONE DEL CONVENTO DI S. BERNARDINO Avendo S. Bernardino Albizzeschi di Siena, dell'ordine de PP. Minori Osservanti, predicato con gran frutto e zelo nella presente città, desiderando essa per frutto spirituale delli suoi habitanti di avere una colonia de suoi religiosi, accomprò un sito di giornate sei et sei stara di terreno dalli signori Stribaldi, per instromento delli 11 ottobre 1450, rogato Alice, et ivi construsse la chiesa et con– vento a detti padri, essendo già passato alla gloria il sudetto santo; et tal chiesa e convento fu dedicato allo stesso S. Bernardino. Con– corse non poco alla di lui ampliazione et fabrica il vescovo Gioanni di Parella, che gli assegnò un ragionevole tenimento di terreno della sua mensa vescovile, quale di sua spontanea volontà diede in per– petuo alli sudetti padri et lo liberò dalla soggezione che ne puotes– sero pretendere in avenire li suoi successori nello vescovato et ne consagrò la chiesa [ 75] nel mese di aprile del anno 1465, come ne appare dalla lapida che in detta chiesa si legge. Concorsero altresì molti altri nobili cittadini alla costruzione et ampliazione del sudetto convento, quale fu dato alli padri Minori Osservanti che per il corso di ducento anni circa il possedettero et (26) Nell'interlinea.

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