BASA

Notizie storiche su Ivrea 63 fico conflitto, insino a tanto che gli Osservanti trovandosi in minor numero, ed essendo debili per lo digiuno inverso li Rifformati, eb– bero raccorso alli vescovo, giudice et conseglio della città per riac– quistare il perduto luoro terreno; dalli quali ebbero per risposta non importare alla città veruna luoro ostilità, purchè il publico ne venisse doverosamente servito. Da qual risposta a sufficienza com– presero avere la città et il vescovo presa parte in tal fratesca inva– sione, per la qual cosa giudicarono meglio il cedere al tempo senza inasprire li animi, che ritrovavansi già verso di luoro irritati. Per la qual cosa si portarono in città in casa delli benifattori [ 78] luoro per prendere qualche ristoro indi si partirono et si portarono ad abitare altri luoro conventi. Nel resto poi li padri Riformati hanno un'ampia chiesa di strut– tura antica. La luoro famiglia è assai numerosa, per lo più di ven– tiquatro sacerdoti, quatto laici et il noviziato che, qualora è com– pito, rileva a dodeci soggetti. La chiesa è divisa in tante altre chiese, di modo tale che ogni altare ha la sua capella a forma di chiesa se– parata. Dividesi questa principalmente in due parti per mezzo di una muraglia che parte il presbiterio dal restante della chiesa, sovra la quale vedesi rappresentato in pittura di ottima mano la vita, passione, morte, ressurezione ed ascenzione al Cielo del Signor no– stro Gesù Christo. Indi, sotto tal muro vi sono tre archi, con can– celli di ferro, li due laterali servono per le capelle di S. Diego, propria del signor avocato Alberga, et di S. Gerolamo, appartenente al signor cavagliere Scaglia, [ 79] et l'arco di mezzo da l'accesso dalla prima chiesa, che puotrebbe con maggior raggiane adimandarsi l'atrio, alla seconda. Oltre le rifferite capelle, le quali sono le più piccole della chiesa, in essa si osservano più ampie quella di S. Antonio di Padova, pro– pria già del casato Maserio et ora pervenuta in heredità a monsieur Bailetti; quella di S. Maria Madalena, oggidì di S. Pietro di Alcan– tara, già appartenente alli signori di Tisetto et oggi a monsieur Ra– violatti; quella della B. Vergine, del signor conte Piccono della Val– le; quella della Madonna di Loreto, spettante alli eredi del signor avocato Giordanino; la capella poi di S. Giuseppe è stata fabricata

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=