BASA

Notizie storiche su Ivrea 65 di S. Agostino, chiamando ad abitare in esso li padri eremitani del sudetto instituto. [ 82] Avutone per tanto il consenso dal reveren– dissimo Capitolo ( 29 ) et dalli signori decurioni della presente città, avendo ridotto le fabriche del convento alla debita forma, venne ad abitare in esso il padre lettore Aurelio d'Asti, che fu il primo priore di esso convento, in compagnia di varii altri religiosi suoi compagni. Gettò la prima pietra fondamentale della chiesa monsignor Nicolao Garigliatti, vescovo di questa città, quale, dappoi che fu terminata e ridotta a sua perfezione, fu consecrata dal vescovo Bonifacio Fer– rerio alli 23 aprile dell'anno 1514; et il detto signor Ludovico de Tagliendis fondatore dotò il convento di rendite et la chiesa providde di utensili. Avendo poi li spagnuoli nell'anno 1544 destrutto il borgo di Bando, toccò l'istessa sorte a Canonici Lateranensi di S. Lorenzo et al convento di Sant'Agostino luoro vicino, quale fu rovinato intieramente alli 30 gennaio del'anno [ 83] sudetto, con tutte le case vicine, con aver altresì desolati li giardini e possessioni et at– terrate tutte le piante introstanti. Perlochè il signor Ludovico de Tagliendis, unitamente ad altri suoi frattelli, figliuoli del fondatore da cui avevano eredità la pietà et affezione a religiosi Agostiniani, ricevettero questi benignamente et invitarono detti padri a voler prendere abitazione nel luoro pallazzo, nel quale essendo venuti, ivi abitarono et furono proveduti del neccessario alla luoro vita e ve– stito, persino alli 28 gennaio dell'anno 1546. Attesa la destruzione e rovina patita del proprio convento dei PP. il signor Giacomo Curbis di Borgaro Masino, in questa città essendo giudice, per instromento delli 28 febraio 1544, fece dona– zione alli sudetti religiosi della casa sua propria situata nel cantone di Villanuova et nel seguente anno 1545 dal signor Filiberto de Tagliendis, alli 2 di novembre, fu ceduto un sito attiguo [ 84] et accomprate indi diverse altre case coherenti dalli padri sudetti, ne (29) A questo punto è stata cancellata la frase: « essendo in tal tempo vacante la sede vescovile per absenza del vescovo ».

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