BASA

28 Amato Pietro Frutaz quest'ultima l'abbreviazione piuttosto rara di « memoriae » con due m, inoltre le tre prime lettere di Mavurtius sono riunite in nesso e la d di « die » è unciale. L'iscrizione di Gallo invece si presenta molto più elegante con ornamenti e scrittura capitale actuaria. È incisa su una lastra di marmo bianco avorio . L'iscrizione del vescovo Grato reca soltanto il « dies natalis » (7 settembre) , recepito nei libri liturgici. Il più antico documento che lo ricorda è il Calendario inserito nel Messale di Brusson del sec. XI: «VII id. sept., Augusta depositio Sancti Grati ». 45 Quelle di Agnello e di Gallo recano il « dies natalis » (29 aprile, 5 ottobre) e l'anno postconsolare (528, 546). L'iscrizione del vescovo Grato contiene 14 parole, quella di Agnello 17, quella di Gallo 30, di cui 10 si trovano in tutte e tre le epigrafì (Hic requiescit in pace sanctae memoriae ... episcopus depo– situs sub die). Da osservare che le iscrizioni di Agnello e di Gallo hanno in più in comune le espressioni « post consolatum » e « vir clarissimus ». 45 Si veda la riproduzione del manoscritto nella tav. 6 delle Fonti. Da tener presente che questo Calendario non è propriamente un libro liturgico, perchè il suo contenuto appartiene alla classe dei Breviaria del Martirologio Geronimiano, ormai ridotti nei secoli X-XI a mo' di calendari. Il nostro non differisce gran che da quelli similari suoi coevi, cf. FRUTAZ, Un missel noté du X I' siècle, in Revue Grégorienne, 14 (1929 ), pp. 133-134; Io., Prolegomena Monumentis quinque historicis A ugustanis praefata, Torino-Aosta 1968, p. IV; Fonti, pp. 8 n. 2, 61 n. 1. Sui citati Breviaria si troveranno alcuni dati in Io., Paterno' in onore di S. Barbara. Saggio agiografi.co -eorto– logico..., Roma 197ì, pp. 26-28. Il Messale di Brusson è descritto da AMIET, Reper– torium, cit., II, pp. 371-383. I calendari premessi o inseriti in libri liturgici medievali sono diventati documenti strettamente liturgici soltanto con la riforma del Breviario (1568) e del Messale (1570), voluta dal Concilio di Trento ed eseguita da s. Pio V (cf. FRUTAZ, Sirleto e la riforma del Messale Remano di s. Pio V , in Regnum Dei. Collectanea T heatina a clericis regularibus edita, 30 [1974, pubbl. nel 1976] , pp. 84-111 ) ed ora con il Calendarium Romanum generale, promulgato da Paolo VI, il 14 febbraio 1969.

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