BASA

30 Amato Pietro Frutaz II Iscrizione del vescovo Agnello HIC REQUIESCIT IN PACE se MM AGNELLUS EPS DP 0 SUBD 0 III 0 KAL MAIAS, PC MAVURTI ve Hic requiescit in pace s(an)c(tae) m(e)m(oriae) Agnellus ep(iscopu)s d(e)p(ositus) sub d(ie) III kal(endas) maias p(ost) c(consolatum) Mavurti v(iri) c(larissimi). Lastra di bardiglio di cm 273 x 68, rotta di trasverso sotto l'iscrizione. Le lettere sono alte cm 3,2 I 3,5. La lastra tombale ha subito un danno, per fortuna, non molto grave, nel tentativo di violazione della tomba da parte di ignobili ignoti, compiuto nella notte del 12 marzo 1979. L'iscrizione è però rimasta intatta. In seguito a questo fatto, la Soprintendenza ha prov– veduto ad aprire la tomba. I resti mortali del Vescovo giacevano in un sarcofago monolito di pietra ollare, senza traccia di suppellettile funebre. statu quo non sono in grado di dare in merito una risposta, occorrerà riesaminare attentamente la lastra. Comunque l'uso, tuttora vigente, di incidere 5 croci (4 agli angoli e 1 al centro) sulle mense d'altare in pietra è antichissimo soprattutto in Gallia. La più antica mensa d'altare che le reca è quella dell'altare di Vouneuil-sous-Biard (Vienne) del sec. VI, cf. P. DE PuNIET, Dédicace des églises, in Dictionnaire d'Archéolo– gie, cit., IV, 1920, coll. 386-387, fìg. 3635; J. BRAUN, Der christliche Altar, I, Miinchen 1924, pp. 288-298, 443-444; M. ANDRIEU, Les Ordines Romani du haut Moyen dge, IV. Les textes (Ordines XXXV-XLIX), Louvain 1956, pp. 309-349 (Orda XLI del terzo quarto del sec. VIII, di origine gallicana); v. in particolare l'introduzione, pp. 324-326 (consacrazione dell'altare), 327-333 (riposizione delle reliquie nell'altare), il testo dell'Orda, pp. 344 (n. 18, 5 croci), 346-347 (nn. 28-29, reliquie); M. RIGHETTI, Manuale di Storia liturgica, IV, 2" ed. Milano 1959, pp. 517-521; C. VoGEL-R. ELZE, Le Pontifica! Romano-Germanique du dixième siècle, I, Città del Vaticano 1963, pp. 109-113 (XXXV, nn. 38-44, 55, croci), 117-120 (XXXV, nn. 52-59, reliquie).