BASA

I monumenti paleocristiani di Aosta 37 Infatti i primi documenti , che ricordano la chiesa eretta dal vescovo Anselmo, la chiamano: « ecclesia Sanctorum Petri et Ursi » (1135, 1144, titolari tuttora vigenti);« ecclesia S. Ursi » (1132). I sacerdoti che l'officiavano erano indicati come «Canonici S. Ursi » (1032, 1040), poi, qu ando si ridussero a vita comunitaria regolare, nel 1133, per opera del vescovo Erberto, già canonico di Abondance (Hte-Sa– voie), allora focolare ardente di vita canonicale, la comunità di S. Orso è ricordata nei documenti come « Congregacio S. Ursi Augu– stensis » (1136); « Conventus monasterii S. Ursi » (1259), 64 ecc .. Quanto alla chiesa di S. Lorenzo, costruita sugli edifici antichi or ora ricordati, sede della parrocchia omonima, non compare nei documenti prima della fine del sec. XI. 65 Da notare che l'autore della 2a redazione della Vita di s. Orso, il quale dà l 'esatta posizione oroi– drografica della Città 66 e quella topografica della chiesa di S. Pietro non accenna a quella di S. Lorenzo , segno che alla sua epoca (sec. X/XI) ancora non esisteva. IX - PROPOSTA Tenendo presente quanto ho sin qui detto proporrei di con– servare alla chiesetta carolingia il suo titolare: s. Pietro, a quella so– vrapposta: s. Lorenzo, e alla chiesa paleocristiana uno dei titoli ado- 64 Cf. Fonti, pp. 277 e n. 1, 294-295 . f>S Cf. O. ZANOLLI, Cartulaire de St-Ours (Bibliothèque de l'Archivum Augustanum, V), Aosta 1975, p. 406 (indice : S. Laurencii Augustae); A. M. PATRONE, Liber Reddi– tuum Capituli Auguste, Torino 1957, p. 234. Per l'elenco dei parroci, cf. P.-E. Due, Annuaire du Diocèse d'Aoste 1893, Turin 1893, pp. 26-27. 66 Scrive in merito : « Memorata namque urbs hinc inde magnis et altissimis est montibus circumsepta, sed ipsa grata et irrigua aedificata planicie. Campis namque et pratis silvisque necnon et vineis egregia ; circumcingitur a duobus fluminibu s, quorum ista sunt nomina, Duria videlicet et Bautegius (pp. 9-10 ) ...Iam vero fluvius quem antea Bautegium nominavimus qui ex Alpibus Penninis descendit ex orientali parte ipsam urbem circumcingit » (p. 14; Redazione inedita, cit., pp. 311-312 ). Dato che lo scavo ha messo in luce le fondamenta della chiesa di S. Lorenzo, mi auguro che la stru ttura muraria venga accuratamente esaminata per fissarne, se possibile, l'epoca.

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