BASA

98 Tirsi Mario Caffaratto due volte, e che con l'assorbimento del vecchio ospedale nel nuovo questo diritto sarebbe venuto a decadere. In data 18 novembre, poco dopo quest'assemblea, il Commen– datore mauriziano Fabar inviò una relazione al Consiglio della Reli– gione in cui descrisse lo stato del vecchio ospedale . In essa affermò che il nosocomio non serviva al ricovero di malati: « ceux qui ont plus de besoin ont été négligés, et trés peu sont ceux qui ont obtenu l'entrée. ]e ne scay si commune faitte on peut en compter un chaque année, on s'est borné à nourrir et entretenir des enfans batards ou autres, jusque à l'age de sept ans, à qui on n'apprend de metiers, ons les instrztits seulement du cathechisme, et des devoirs de Religion », invece si ritirava qualche imbecille, si faceva l'elemosina tutte le domeniche ai poveri che andavano ad assistere alla messa, si dava la zuppa, una porzione e vino ai pellegrini che alloggiavano all'Ospe– dale di Marché Vaudan. Il denaro, continuava il Fabar, passava solo nelle mani del prete deputato a rettore, vi era una direttrice chiamata suora, non vi erano controlli. Un valletto, entrato povero vent'anni prima ora doveva possedere 15000 lire. Il prete però che era morto l'anno scorso, non aveva lasciato niente 17 • Quasi contemporaneamente a questa relazione del Commendatore mauriziano Fabar giunse al Consiglio della Religione una memoria del vice-Baglivo Rambert. Questi, in breve , ricordò che l'Ospedale di Aosta era nato nel 1630 , poi si era arricchito di molti legati e nel 1682 dell'eredità di Bonifacio Festaz, considerato il fondatore. L'ospedale però era stato destinato ai poveri che in numero di 30-40, di ambedue i sessi, vi soggiornavano, ed essendo vecchi e rimbecilliti non sapevano far altro che badare a circa 20 vacche. Si dava pure ricetto per un giorno agli occasionali pellegrini. L'ammi– nistrazione era nelle mani di uomini di Aosta che si riunivano la domenica e discutevano degli affari. Uno solo di essi era pagato, il tesoriere, con 100 lire l'anno. 17 A.O.M.T., Aosta, mazzo 11 , n. 24. 4, 5, 18 novembre 1772.

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