BASA

104 Tirsi Mario Cafjaratto « garzone » sperimentato ogni mattina prima delle ore 6 con le medi– cine prescritte ·il giorno precedente; costui doveva inoltre istruire bene gli infermieri sulle modalità di somministrazione dei medi– camenti. Riguardo al trattamento degli ammalati, venne stabilito che ogni infermo fosse messo in corsia in un letto numerato, salvo « ceux, qui ne seront point catholiques, ou qui auront quelque maladie commu– nicable », i quali dovevano esser ricoverati in luogo separato. Nei casi gravi l'accettazione doveva avvenire in qualsiasi ora del giorno e della notte, e per qu alsiasi infermità . Prima di mettere l'ammalato a letto lo si doveva far spogliare « afin que le lit ne soit point souillé de quelque ordure, qui puisse étre sur son corp ». In caso di morte, il cadavere doveva esser portato al deposito « con decenza », avviluppato in un telo apposito , quindi « on oterà du lit les utensiles qui seront porté sur le galetas a l'air ouverte, a la reserve du bois de lit, et de l'ameublement que l'on de vra cependant parfumer avec de la poudre a canon ». Messo nella camera mortuaria, doveva venir visitato di tanto in tanto, e poi seppellito 24 ore dopo nel cimitero dell'Ospedale . Sia l'Ospedale che il Lebbrosario erano serviti da un « Negozio da Fondaco ed una Spezieria della Sacra Religione de Santi Maurizio e Lazzaro » con modesti bilanci 34 , di cui quello del Lebbrosario era da un quinto ad un ottavo di quello totale. La maggior spesa era rappresentata dalla carne, pane, vino e legna. È però interessante l'elenco della spesa fa tta dall'economo, in un anno, perchè dà un 'idea del trattamento dei malati. Acquisti: Carne di bue, di vitello, salciccia, pesci in aceto, acciughe, merluzzo, lumache , lardo, una pollanca, rane, tre coppie di galletti, burro , olio di oliva. 34 A.O.M.T ., Aosta, mazzo 2, n. 116, anni 1773-78.

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