BASA
I monumenti paleocristiani di Aosta 7 La Valle d'Aosta e la sua capitale Augusta Praetoria non sfuggi– rono a questa rapida diffusione del Vangelo portato dai missionari che provenivano dai centri propulsori di Vercelli e di Milano, animati dall'eroico protovescovo s. Eusebio (344/345 - 371/374) e da s. Ambrogio (374-397), il più autorevole e volitivo vescovo dell'Alta Italia, che il 15 maggio 392 dovette trovarsi ad Aosta per prendere la via dell'Alpe Graia, onde raggiungere a gran giornate Vienne nel Delfinato, dove era atteso dal giovane imperatore Valentiniano II.7 Fuc1-m - V. MARTIN, Storia della Chiesa dalle origini fino ai giorni nostri, III. G. R. PALANQUE, G. BARDY, P. DE LABRIOLLE, Dalla pace costantiniana alla morte di Teo– dosio, vers. it. A.P. FRUTAZ, 2" ed . Torino 1961 , pp. 253-297, v. in particolare, pp. 277-281 (Sedi vescovili italiane al sec. IV); III, 1, 3' ed. a cura di G. D. GORDINI, Torino 1972, pp. 277-282 (Il cristianesimo in Italia nel sec. IV, il Gordini ha rifatto la mia nota ampliandola); Ibid. IV. P. DE LABRIOLLE, G. BARDY, L. BRÉHIER, G. DE PLIN– Vt.L, Dalla morte di T eodosio all'avvento di S. Gregorio Magno, vers . it. cit., 2' ed., ivi 1961, pp. T17-783 (Le diocesi d'Italia nei secoli V e VI di A.P . FRUTAZ con cartina delle diocesi d'Italia alla fine del sec. VI ). L'argomento trattato nella «Settimana di studio del Centro italiano di studi sull'Alto Medio Evo, Spoleto, XIV. La conversione al cristianesimo nell'Europa dell'Alto Medioevo, Spoleto 14-19 aprile 1966, Spoleto 1967, non riguarda le nostre regioni e l'epoca che ci interessa. 7 Cf. L. BrnAGHI, Saint Ambroise à Lémenc de Chambéry en Savoie, Milan 1875. Valentiniano II, il giovane imperatore ventenne, si trovava a Vienne nel Delfinato nel 392. Sentendosi mal sicuro e desiderando ricevere il battesimo, il 12 maggio a sera spedisce un messaggero a Ambrogio per invitarlo a venire prestissimo. Verso le 16 di venerdì 14 il messaggero consegna a Ambrogio il messaggio imperiale. Ambrogio parte immediatamente. Il 15, sabato, è a Aosta verso mezzogiorno. Riparte in fretta e domenica 16, Pentecoste, raggiunge Lémenc, per il Piccolo S. Bernardo, ma qui apprende la morte dell'imperatore per strangolamento, avvenuta il 15 per opera di Arbogaste. Ambrogio ritorna subito a Milano per la stessa via. Secondo il Biraghi s. Ambrogio poteva percorrere 2 itinerari pubblici e militari, il più breve - certamente scelto da lui data l'urgenza - era quello di 308 miglia: Milano, Vercelli, Ivrea, Aosta, Alpe Graia (Piccolo S. Bernardo), Tarantasia, Lémenc di Chambéry, Vienne; il più lungo era quello di 409 miglia: Milano, Pavia, Lomellina, Torino, Susa, Oulx, Césanne, Mont Genèvre ou Alpes Cottiennes, Briançon, Vienne. A quell'epoca il Moncenisio non era praticabile, cf. AMMIANO MARCELLINO, Rerum gestarum libri qui supersunt, XV, 10, ed. F. EYSSENHARDT, Berolini 1871, p. 57: «In his Alpibus Cottiis quarum initium Segusione est oppido, praecelsum erigitur jugum nulli fere sine discrimine penetrabile ». Si tratta di ricordi personali dell'autore recatosi in Gallia da Milano nel 355. Su questo viaggio cf. s. Ambrogio, De obitu Valentiniani, ed. a cura di O. FALLER, Ambrosii Opera, pars VII , in Corpus Scriptorum ecclesiasticorum latinorum, LXXIII , Vindobonae 1955, pp. 329-367, v. §§ 22-27, pp. 341-343 (cf. anche prefazione, pp.
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