BASA
I monumenti paleocristiani di Aosta 9 I tasti compiuti l'anno scorso dal Prof. Bonnet e dal Dott . Peri– netti nella cripta della Cattedrale, cioè sotto le fondamenta della chiesa edificata dal vescovo Anselmo (994-1025), hanno messo in luce am– bienti dell'evo carolingio e forse anche di epoca più remota. Gli scavi, se proseguiranno, daranno certamente elementi e dati di fatto più sicuri per poter stabilire quando si è potuto accostare una chiesa a un edificio di pubblica utilità, come il criptoportico, e se la tradizione dell'interesse del re Gontranno per la medesima, attes tata da fonti liturgico-narrative dei secoli XV-XVI , ha un reale fondamento. 11 11 Ci-1. BONNET-R. PERINETTI, Remarques sur la crypte de la Cathédrale d'Aoste, Aoste 1977 (tavv . 10, figg. 21 ). Cf. FRUTAZ, Fonti, cit., pp. 7 e n. 3, 291-292; E. BRUNOD, Arte Sacra in Valle d'Aosta, I. La Cattedrale di Aosta, Aosta 1975; R. AMIET-L. COLLIARD, L'Ordinaire de la Cathédrale (Monumenta liturgica Ecclesiae Augustanae, IV ), Aoste 1978 (il cap. II: « Le cadre de l'Ordinaire. La cathédrale au XV' siècle », pp. 31-60, fu redatto dal Colliard ). Credo utile raccogliere qui le fonti sulle quali poggia la tradizione relativa ai rapporti del re Gontranno (t 28-III-592) con Aosta e la sua Cattedrale. I primi tre numeri costituiscono il sustrato su cui gli autori delle nostre fon ti liturgico-narrative hanno creduto poter poggiare la nostra tradizione che solo gli scavi potranno attestare se è fonda ta o meno. Mi limito a darne il testo, senza commentarne il contenuto, per non allungare eccessivamente questa nota già troppo lunga. Credo che la munificenza del re Gontranno nei riguardi della Cattedrale di Aosta sia stata semplicemente dedotta dal fatto ch'egli ha largamente beneficato chiese e monasteri d'Oltr'Alpe per cui il suo nome fu inserito nella redazione borgognona del Martirologio Geronimiano. 1. Martyrologium Hieronymianum, 28 marzo : «V. Kal. Apr. ... Cavillono depositio domni Gunthramni regis bene pausati » (pp. [37) , 165: edd. DE Ross1-DucHES NE e DELEHAYE-QUENTIN, citate alla nota 24 ). Questo lemma si trova nella 2' classe dei manoscritti della recensione borgognona di Auxerre (ultimi anni del sec. VI ) del predetto Martirologio dal quale passò poi nel Martirologio di Floro c. 837 (Édition pratique.. ., a cura di J. DuB01s-G. RENAUD, Paris 1976, p. 56 ) e nei Martirologi posteriori. Il Martirologio Romano riproduce a un di presso l'elogio di Floro (PP. Bo1.LANDISTI, Martyrologium Romanum ad formam editionis typicae scholiis historicis instructum, in Pro pylaeum ad Acta Sanctorum De– cembris, Bruxellis 1940, pp. 115, 116). 2. Chronicarum quae dicuntur Fredegarii scholastici libri IV cum continuationibus, IV, 45 : Ricordando il trattato di pace tra Longobardi e Gontranno del 575, l'autore del sec. VII scrive : « In conposicione Agusta et Siusio civitates cum integro illorum territurio et populo partibus Gunthramni tradiderunt » (ed. B. KRUSCH, in MGH, Scriptores Rerum Merovingicarum, II, Hannoverae 1888, p. 143 ). 3. Paolo Diacono, Historia Langobardorum, III, 34 :
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