BASA
14 Amato Pietro Frutaz medesimo consacrata nel 386. 18 Nel presbiterio di questa grande aula, s. Ambrogio, nel 395, ripose il corpo del martire s. Nazario e volle ricordarne l'evento con un epigramma tuttora conservato nelle sillogi medievali e attestato da 2 notevoli frammenti della grande lastra di marmo pario (m 0,80 x 1,90) che lo conteneva, di cui uno ritrovato nel 1947 (m 0,20 x 0,28) e l'altro nel 1950 (m 0,20 x 0,41). 19 18 Cf. s. Ambrogio, Epistula XXII: PL. 16, 2' ed., coll. 1062-1069 : « Nam cum ego basilicam dedicassem multi tanquam uno ore interpellare coeperunt dicentes: sicut Romanam basilicam dedices. Respondi: Faciam, si martyrum reliquias invenero. Statimque subiit veluti cuiusdam ardor praesagii » (col. 1062, v. vers. it. di G. COPPA, Opere di S. Ambrogio, Torino 1969, p. 941). Il passo è tolto dall'inizio della lettera che s. Ambrogio scrisse, sul finire del mese di giugno 386, alla sorella Marcellina, che si trovava fuori di Milano, per darle notizia del ritrovamento, avvenuto il 19 giugno (data recensita dal Martirologio Geronimiano, cf. infra note 28 e 39), dei corpi dei Santi Martiri Protasio e Gervasio e per comunicarle le omelie tenute il 20 e il 21 dello stesso mese. Sulla scoperta dei corpi dei 2 Martiri, cf. PAOLINO, Vita Ambrosii, 14, ed. A.A.R. BASTIAENSEN e vers. it. di L. CANALI, in Vite dei Santi a cura di C. MoHRMANN, III, Mondadori 1975, pp. 70-71, 295-297; S. AGOSTINO, Confessioni, IX, 7, 16; Sermo, 286, 4; De Civitate Dei, XXII, 8; J .-R. PALANQUE, Saint Ambroise et !'empire romain, cit. pp. 515-516; J. DOIGNON, Perspectives ambrosiennes: SS. Gervais et Protais, génies de Milan, in Mémorial G. Bardy. Revue des études Augus– tiniennes, II (1956), pp. 313-334 (con bibliografia); PAREDI, S. Ambrogio, cit., pp. 350-351, 358. 19 L'epigramma è noto: a) dai 2 frammenti della lastra originale di marmo pario, rinvenuti dal VILLA «l'uno sopra l'estradosso della volta preromanica (sec. X) della Basilichetta di S. Lino e l'altro utilizzato nella muratura del timpano romanico (sec. Xl) dell'abside di sinistra», cf. La « Basilic.1 Apos:olorum », cit., 1951, pp. 87, 89-90; ID., Basilica Apostolorum, cit., 1956, pp. 715, fig. 3, 716; Bovrnr, op. cit., pp. 100-101; b) dalla Silloge III del «Corpus Laureshamense » della fine del sec. VIII, cf. J.-B. DE Rossr, Inscriptiones christianae Urbis Romae septimo saeculo antiquiores, II, 1, Romae 1888, pp. 161-162: « lt(em) [versus] Ambrosii in ecclesia s(an)c(t)i Nazari Martyris »; c) dalla Silloge contenuta in un codice «antichissimo» trascritta da Andrea Alciati (1492-1550), ibid., p. 177: al carme è premesso il titolo: «Nazario Martyri », in fondo c'è la sottoscrizione: « Aur. Ambrosius episc. »; d ) da Landolfo Seniore del sec. XI, ibid., p. 177. Il testo si trova pure in L. BIRAGHI, Inni sinceri e Carmi di S. Ambrogio, vescovo di Milano, cavati specialmente da Monumenti della Chiesa milanese, Milano 1862, pp. 141-143; T. MoMMSEN, Corpus Inscriptionum Latinarum, V, 2, Berlino 1877, p. 617, n. 3 (v. anche sull'Alciati, pp. XIII, 624); SAVIO, op. cit., I. Milano, pp. 141-142; E. DIEHL, Inscriptiones latinae christianae veteres, I , ed. ana– statica, Berlino 1961 , p. 352 n. 1800; I. PrGHI, Commentariolus electorum ad Aurelium Iosephum Amatucci, in Aevum, 18 (1944), pp. 14-51 («de titulis ambrosianis », p. 17). Riferendosi alla sottoscrizione riprodotta dall'Alciati, il DE Rossr nella Roma sotterranea, III, Roma 1877, p. 24, tratta dei cognomi di Ambrogio e nel Bullettino
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