BASA
I monumenti paleocristiani di A osta 15 I 2 frammenti attestano 8 dei 10 versi dell'epigramma in cui s. Ambrogio ricorda: a) la dedica del tempio a Dio in onore e con reli– quie degli Apostoli; b) il simbolismo della sua forma architettonica a forma di croce, vittoria di Cristo; 20 e) la riposizione delle esuvie del martire Nazario sotto l'altare appoggiato alla curvatura centrale dell'abside. 21 Eccone il testo, con l'inserzione delle parole, che figurano nei 2 frammenti, in lettere maiuscole: di A rcheologia cristiana, 2 (1864 ), p. 76, cita l'esempio dell'iscrizione in onore di papa Eusebio in cui si legge : « Damasus episcopus fecit » .. . Eusebio episcopo et martyri » (A. FERRUA, Epigrammata Damasiana, Città del Vaticano 1942, n. 18, p. 131 ). Si può addurre anche il carme in onore di s. Saturnino in cui si legge : « Beatissimorum martyrum cultor... Damasus episcopus Servus Dei » (ibid., n. 46, pp. 188-189). Ho riferito sopra le principali raccolte nelle quali figura l'epigramma ambrosiano, in realtà tutte le iscrizioni anteriori al 783, provengono da un unico archetipo, cioè dalla raccolta fatta da un colto pellegrino sul finire del sec. VIII. Si veda in merito l'acuto studio critico del compianto Prof. ANGELO SILVAGNI, I ntorno alle due Sillogi medievali di iscrizioni cristiane Milanesi, in Scritti in onore di Bartolomeo Nogara raccolti in occasione del suo LXX anno, Città del Vaticano 1937, pp. 445-465. 20 Il concetto del trionfo della croce si trova in altre opere di s. Ambrogio: « O divinum Crucis iliius Sacramentum, in qua haeret infirmitas, virtus libera est, affiguntur vitia, eriguntur tropaea » (De Spiritu Sancta, lib. I , c. IX, n. 108 : PL. 16, 2' ed ., col!. 759-760); « Ille est autem ecclesiae filius qui crucem triumphum putat, si vocem Christi triumphantis agnoscat » (Expositio Ev. secundum Lucam, VII , 5, ed. cit. alla n. 21, 1977 , p. 98); « Nunc quoniam tropaeum [crucis ] iam vidimus , currum suum trium– phator ascendat... sed patibulo triumphali captiva de saeculo spolia suspendat .. . Unus Dei triumpbus fuit omnes prope iam homines triumphare, crux Domini » (ibid., X, 109, ed. cit., p. 470). Quest'ulti ma frase : «L'unico trionfo di Dio, la croce del Signore» è vicinissima ai versi 3 e 4 del nostro epigramma (cf. versione it. COPPA, cit. alla n. 21, pp. 99, 471). Da notare che il PALANQUE (op . cit., p. 535) pone il testo citato del– l'Expositio.. ., VII, 5, al principio del 386 quando ferveva in Milano la grande crisi ariana (pp. 511-514). 21 Che l'epigramma sia posteriore alla traslazione del corpo di s. Nazario nella «Basilica Apostolorum », per cui venne ed è tuttora detta S. Nazaro, non c'è dubbio. Alcuni ne attribuiscono la composizione al 396. A. CALDERINI (La tradizione letteraria più antica sulle Basiliche Milanesi, in R. I stituto Lombardo di Scienze e Lettere. Rendiconti, vol. LXXV, VI della s. III, Milano 1941-1942, pp. 69-98, v. pp. 90-91) e VILLA (La basilica ambrosiana, cit., 1963, p. [33] ) affacciano invece dubbi sull'am– brosianità dell'epigramma. Però sinora i migliori filologi, ai quali aderisco, che ne hanno trattato (Biraghi, cit., De Rossi, cit., Mommsen, cit., Delehaye, cit. infra, nota 27) lo dicono di s. Ambrogio. Due altri motivi a mio parere, oltre l'attribuzione attestata dalle Sillogi (v. nota 20 ), suffragano I' ambrosianità dell'epigramma: a) il concetto del trionfo della croce trattato nella nota 20; b ) l'uso dell'aggettivo
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