BASA

1 monumenti paleocristiani di Aosta 25 struito nel sec. XII a qualche km ad Est di Aosta) e ora affissa alla parete interna Ovest della chiesa parrocchiale di Saint-Christophe. Che si tratti della tomba di s. Grato ? La cosa è probabile, ma l'esame dell'avello venerato va ancora approfondito. S. Grato è morto dopo il 470 . 42 Mi preme però a questo punto di ricordare che il più antico Martirologio della Cattedrale, trascritto nel sec. XIII , contiene al 27 marzo la notizia della invenzione e traslazione da S. Orso alla Catte– drale delle reliquie di s. Grato, redatta in questi termini : « In Augusta civitate translatio sancti Grati episcopi et confessoris, qui fuit inventus in monasterio sancti Ursi eiusdem loci ». Si tratta evidentemente della scoperta della tomba del santo nella chiesa paleo– cristiana che ebbe luogo nel sec. XII/XIII . È proprio nel sec. XIII che si assiste a un risveglio del culto al Santo. Infatti è raffigurato sui sigilli dei vescovi Giacomo (1215) e Bonifacio (1219-1243) con la leggenda in esergo: « Sanctus Gratus Augustensis episcopus »; il vescovo Niccolò I de Bersatoribus, il 17 aprile 1287, chiama s. Grato e s. Giocondo « nostri patroni »; verso la 2a metà del sec. XI II compare la «Magna legenda S. Grati », composizione agiografica di nessun valore storico. 43 Ho raccolto questi dati minuti per of- J.-A. Due, Histoire de l'Eglise d'Aoste, II, Aoste 1907, pp. 109, 386-387; III, ivi 1908, pp. 98, 101; IV, Chatel-St-Denis 1909, pp. 103-104, 201-203, 314,315, 460-461; V, ivi 1911 , p. 357; VIII , ivi 1913, pp. 515-516; E. ANDRUET, Monographie de la paroisse de St-Christophe, Aoste 1923, pp. 79-81. 42 Verso il 470 egli prese parte ad Agauno, come si ricava dalla Passio Acaunen– sium Martyrum (interpolazione B della fine del sec. V), alla traslazione del Martire Innocenzo, cf. FRUTAZ, Fonti, cit., pp. 9 n. 2, 180, 289. 43 Fonti, p. 8 n. 2 (per la descrizione del ms, cf. AMIET, Repertorium liturgicum Augustanum, cit., I , pp. 214-215); J.-B. DE TrLLIER, Historique de la Vallée d'Aoste, l ''' éd. intégrale, cit., p. 394. Questa festa è recensita al 27 marzo nel Calendario premesso al Messale, offerto alla cattedrale dal vescovo Francesco di Prez tra il 1495 e il 1511 , in questi termini: «VI kal. Aprilis. Translatio sancti Grati episcopi Augu– stensis e confessione prioratus sancti Ursi in ecclesiam Augustensem » (E. AuBERT, La Vallée d'Aoste, Paris 1860, p. 234, n. 2; Due, Le culte de St Grat, cit., VI , p. 36; VIII , Aoste 1897, p. 28; Due, Histoire, cit., V, p. 151 ; per la descrizione del ms, cf. AMIET, cit., pp. 276-286). Già propria della Cattedrale la festa della traslazione del Santo è passata nel Calendario e nel Proprium Sanctorum (p. 150) del Missale ad Almae Ecclesiae Augustensis Ritum, novissime recognitum, Augustae Taurinorum

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