BASA

LXXXII Académie Saint-Anselme la scelta dei dipinti da esporre raggruppandoli per scuole secondo una precisa successione cronologica, senza trascurare tutti quegli accorgimenti tecnici che potevano garantire una più sicura conser– vazione e una migliore visibilità. Quando, nel 1959, si riapre la nuova Galleria, sorprende anche il conoscere le molteplici difficoltà da lei superate per giungere a tale realizzazione. Dal finanziamento dello Stato, inadeguato ai bisogni dei lavori e supplito con la ricerca del concorso di enti privati, al suo imporsi sul progettista, per la correzione e sistemazione di alcuni ambienti, fra cui la sala dei fiamminghi, al faticoso recupero della Collezione Gualino dall'ambasciata italiana di Londra. Completamento di tanto lavoro voleva essere il catalogo adeguato ed aggiornato. Impresa notevole sia perché l'ultima edizione ragio– nata, a cura del Vesme, risaliva al lontano 1909, sia perché le schede dei dipinti, aggiornate al '45, erano in parte lacunose ed assai scor– rette nelle note. Limitatasi ai soli maestri italiani - avrebbe dovuto far seguito un secondo volume con gli stranieri - dopo sette anni di lavoro minuto e coscienzioso, riesce finalmente a pubblicare, nel 1971, l'opera tanto benemerita, con il contributo dell'Associazione « Amici della Galleria Sabauda » da lei fondata. Ma intanto dal 1966 aveva lasciato, per raggiunti limiti di età, l'incarico di Soprintendente, e il catalogo non incontrò il pieno favore dei successori, né il ricono– scimento dovutogli. Alla grande iniziativa della Sabauda fan seguito l'allestimento del Museo delle sculture a Panzone d'Acqui, il riordino della Palaz– zina di Stupinigi con il museo dell'Arredamento e relativo catalogo, e quello del Museo del Paesaggio a Pallanza. I lavori da lei iniziati all'Armeria Reale sono giunti solo recentemente a compimento. Un commento a tali imprese si trova fra le sue note: « Il nostro lavoro non si improvvisa. È il risultato di una lunga paziente espe– rienza piena di rinunce e di sacrifici ». Nel suo decalogo ben altri ancora risultano i compiti di un So– printendente. A lui si richiede la tutela, il recupero ed il restauro del patrimonio artistico, poiché, aggiunge: « Le opere d'arte non

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