BASA
6 Amato Pietro Frutaz José Janini, dal can. bibliotecario Ramon Gonzalvez e dal paleografo A. M. Mund6. La parte codicologica della descrizione è sintetica e quella liturgica è ridotta all'essenziale, ma con l'ausilio del microfilm dell'intero ms, che il solerte Direttore dell'Archivio Storico Regionale, Dott. Lino Colliard, si è procurato, sono in grado di renderla più completa. Si tratta di un codice pergamenaceo in gotica liturgica di 392 fogli (mm 166 x 113 ), rilegato in pelle con angoli di metallo dorato nel sec. XVIII; sul dorso spiccano le armi dello Zelada e il titolo Brevia. Augustense. Ogni foglio ha 27 linee; le lettere iniziali sono a colori: rosso e azzurro. Tre iniziali, la C dell'inizio del Salmo 95 « Cantate Domino canticum novum » (fol. 8r); la D dell'inizio del Salmo 109 « Dixit Dominus Domino meo » (fol. 16v); la E del capitolo dei primi Vespri della l a domenica d'Avvento, «Ecce dies veniunt » (fol. 46'), sono più grandi delle altre e riccamente ornate. Sul lato sinistro della lettera C corre una fascia di « bianchi girati » tra i quali spicca un volto tratteggiato sommariamente. Che si tratti dei lineamenti del committente o dell'amanuense? La paginazione in fogli non è continua, ma a sezioni (45 + CLXXV + CLXXIV). La ia sezione era già mutila quando ricevette la paginatura arabica; i fogli delle 2 altre sezioni furono invece numerati con cifre romane. Foll. 1 - 45, la sezione Fol. 1r. Salterio feriale mutilo, comincia col Salmo 80, 12. Fol. 35v, « Incipiunt orationes defunctorum ». Fol. 38'. « Incipit Ordo de sponsaliorum » (sic). Officium ad despon– sandum. Fol. 41r. Sul margine superiore c'è il nome del proprietario scritto con inchiostro azzurro: « Jacobus de Portu ». Secuntur preces que dicuntur ad primam quando non dicitur litania et sunt hec que secu'ntur. Fol. 42r Litanie con i versetti; sono invocati i nostri santi: Grato, Giocondo, Orso e Bernardo (fol. 43').
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