BASA

16 Amato Pietro Fruta:z la sua reqms1z10ne da parte dell'autorità civile (1888), lo dotò di una splendida sede intitolata a S. Anselmo, che venne aperta il 27 ottobre 1890 e inaugurata solennemente il 21 ottobre 1891 (n. 107, 1890; n. 115, 1892; n. 189, 1904). Perché i chierici di leva potes– sero ridurre di un anno il loro servizio militare favorì l'« Oeuvre du rachat des clercs pauvres » (n. 44, 1880) che aveva per scopo di raccogliere il denaro necessario per aiutarli a versare allo Stato la somma di 1.200 lire (n. 19, 1875; n. 58, 1882). Si è presto preoc– cupato perché i suoi sacerdoti si dedicassero allo studio, soprattutto della teologia (n. 15, 1875 ) e a tale riguardo promosse con rara costanza le « Conférences ecclésiastiques » e i casi di morale che dovevano aver luogo ogni anno in tutte le parrocchie delle singole arcipreture o « districts ». Il vescovo con la sua commissione pre– parava gli argomenti delle conferenze e i casi da risolvere e li comu– nicava al clero; i segretari delle conferenze dovevano poi far perve– nire in curia il verbale delle medesime che il vescovo esaminava con grande cura perché stimava fosse questo un mezzo atto a tenere alta la cultura del suo clero, che doveva inoltre subire un esame nei primi cinque anni di sacerdozio (n. 15, 1875; n. 60, 1883; n. 110, 1891; n. 140, 1897). Tenne otto sinodi (1874-1892) onde« communi studio et consilio a nobis ea statuentur quae ad animarum salutem, cleri disciplinam, divini cultus incrementum totiusque dioecesis regimen pro temporum ratione pertinent » (n. 26, 1877). Ne pubblicò gli statuta e provvide nel 1882 a rinnovare il Manuale Confessariorum edito nel 1837 (n. 58, 1882). Mons . Due aveva un alto concetto degli Esercizi spirituali e tutti gli anni li annunciava al clero con una circolare e provvedeva a sce– gliere il predicatore (1", n . 7 , 1873 - ultima, n. 209, 1907). Non trascurò il culto. A tal fine preparò la nuova edizione degli « Officia propria» della diocesi (1878) e pubblicò le nuove rubriche del Breviario e del Messale (n. 41, 1879; n. 64, 1883) e intervenne ripetutamente per il canto gregoriano e la musica sacra (n. 62, 1883; nn. 73 , 77, 1885; n . 100, 1889; n. 188, 1904). Ottenne dalla S. Sede la conferma del culto del beato Guglielmo di Léaval (n. 25, 1877), del beato Emerico I di Quart (n. 52, 1881), del beato Bonifacio di Valperga (n. 105, 1890), del beato Innocenzo V (n. 150, 1898) .

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