BASA
Aosta nel 1774 83 Altro aspetto saliente che questo Diario offre è la scarna croni– storia della sorte toccata al disegno prospettico fatto dal Newdigate sull'arco di Augusto, allorché durante il successivo soggiorno romano lo presenterà all'occhio critico di Giovan Battista Piranesi. Si rinno– verà sulle rive del Tevere la stessa sensazione di sorpresa che aveva già caratterizzato lo stupore del Newdigate di fronte all'Aosta romana. Anche se ridotti i particolari, Piranesi, colpito dalla bellezza dell'arco, è quasi incredulo della sua esistenza in Italia ... si fa immediatamente consegnare il disegno anche se non ancora perfettamente ultimato e dopo alcuni giorni lo riconsegnerà al Newdigate unitamente all'inci- gnato a costruire una strada sino al Colle del S. Bernardo con la possibilità di raggiungerlo senza scendere dalle vetture, il che - egli pensa -, farà dirottare molti passeggeri dall'itinerario del M. Cenisio. Se questa strada verrà effetti– vamente costruita, agevolerà certamente la fama e la conoscenza di Aosta. Ho cominciato ad occuparmi dell'incarico da Voi affidatomi, che non è certo facile. L'architetto che mi capitò di incontrare è soltanto un ispettore (surveyor) con nessuna conoscenza di disegno: devo quindi occuparmi personalmente per fare le piante e le prospettive. I suoi strumenti e il modo di prender le misure sono molti buoni e siamo già molto avanti in questo lavoro. Ognivolta troviamo la facciata esterna di un edificio Jiimasta ·int!l!tta così com'era all'origine, tiriamo il filo di piombo e prendiamo le misure: questo è il metodo da noi seguito. Questo metodo si rende tanto più necessario per misurare i grandi archi della città attualmente utilizzati come passaggio obbligato per carri e carrozze e che risu1tano consumati e smussati in un modo tale da non poter offrire alcuna certezza per quanto r.iiguarda le loro dimensioni se non venissero squadrati i blocchi cosl come si presentavano all'origine. Trovo tutte le misure molto dissimili e molte irregolarità in tutti gli edifici: bisogna prenderli come sono. Sulle mura della città è stato talmente costruito e sono state talmente ricoperte di case che solo con grande difficoltà abbiamo potuto rilevarne il contorno con sufficiente accuratezza. Il conte di Barr [Bard] mi ha procurato una pianta della Città fatta nel 900 e conservata con gran cura nell'archivio del Palazzo vescovile: la riterrei errata poiché indica come ovale la forma del Teatro, particolare questo non corri– spondente alla realtà. Et de hoc satis, per quanto Jiiguarda Aosta ». Questa lettera di C. Parker è riportata a pag. 471-472 della rivista The Burlington Magazine, July 1972, in un articolo di Michael Mc Carthy su «Sir Roger Newdigate and Piranesi».
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