BASA
Aosta nel 1774 87 dovuto sublre un successivo lavoro di coordinazione e di limatura, anche di aggettivi, per evitare - come il lettore noterà - inopportune ripetizioni e specie una collocazione/disposizione più coerenti. Nella traduzione non si è ritenuto modificare la grafia dei nomi e dei toponimi adottata dal Newdigate. 6 LA CITTÀ DI AOSTA Nulla può superare la sorpresa dei viaggiatori che al mattino si erano congedati dagli ammirevoli, celebri e veramente rispettabili Martiri dell'Umanità, i Canonici dell'Ospizio del Gran S. Bernardo, la più alta dimora - al dire del De Saussure - abitata in Europa ed erano montati con i loro bagagli sui muli guidati da montanari, avviandosi su nevi cadute di recente o vecchie di secoli: essi avevano superato un piccolo tratto pianeggiante ed un lago, circondati da ogni parte da cime ancor più alte ricoperte da ghiacci e nevi eterne ed avevano raggiunto con una ripidissima discesa il letto del torrente Balteus, sui cui lati corre un'unica strada percorribile cosl stretta che in molti punti due muli non riescono a passare: questa strada in alcuni tratti è fiancheggiata da ripide pareti di montagna e da abissi a picco sul torrente profondo spesso nascosto alla vista e che rumoreggia sopra massi di roccia caduti dalla montagna. Dall'altra parte un bosco ricopre i ripidi balzi delle montagne sui quali l'anno precedente una valanga di neve aveva spezzato e trascinato a valle un gran quanti- . tativo di sassi e tutti gli alberi per una lunghezza di un quarto di miglio, lasciando abbandonati solo alcuni rami spezzati. Erano usciti da questo terrificante paesaggio per ritrovarsi, soltanto dopo sei ore di cammino, entro le mura di una antica città romana della quale non avevano mai conosciuto il nome, una città cosl antica di data da 6 Il testo di questo Diario si trova presso il Warwich County Recor Office: è catalogato sub CR 136/B e CR 136/B (3014 A) « from Journal from Geneva to Ivrée in Piedmont, written by Sir Roger Newdigate ».
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