BASA

CARLO CARAMELLINO IN MEMORIA DI NOEMI GABRIELLI Troppo in fretta , per potersene rendere pienamente conto, in un rapido volgere di giorni è mancata il 9 luglio dello scorso anno Noemi Gabrielli. Ha compiuto anche questo suo ultimo atto com'era suo costume, repentinamente, e, per chi come me, era abituato ormai ai suoi viaggi improvvisi ed imprevisti, ancora s'illude di vederla un giorno tornare. Fino all'ultimo giorno fu sempre occupata a tempo pieno da molteplici attività: lezioni, consulenze di restauri, riunioni, nuovi studi che la impegnavano per strade non ancora battute durante la sua precedente carriera, avida sempre di conoscere o di approfondire, felice di poter constatare, che le sue intuizioni giovanili trovavano successivamente conferma con la scoperta di qualche più sicuro docu– mento o l'affermazione di uno studio più approfondito o particola– reggiato. La sua piena disponibilità ai problemi dell'arte giovò a mante– nerle quella freschezza ed agilità giovanili dello spirito che non risentì mai, né di segni stereotipi di stanchezza, né di arroccate posizioni, ma dimostrò invece di saper cogliere le sollecitazioni e le proposte dell'evolversi dei tempi per vagliarle alla luce della sua esperienza . Una siffatta posizione era dovuta alla sua grande passione per l'arte. Passione che, non disgiunta da un sincero amore per la sua terra piemontese, l'aveva portata ad assumere fìn dagli inizi una ben definita linea di condotta personale: lo studio e la tutela dell' opera d'arte.

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