Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985

·Etudes d'Histoire Valdôtaine 121 A Lyon, par Jean Pillehotte, à l'enseigne du Nom de Jésus, MDCIII~. In ottavo, pp. 252; segue la Table des Matières. Annotazioni manoscritte - Sul fronrespizio: Jeans Camos; sulla penultima pagina: Ce livre est a moi Theodule Jacquin feu Antoine de Pollein - Tissonere 1844; sull'ultima pagina: Ex li~ris Joannis Camos not. civis Aug. Il notaio Giovanni Camos viveva in Aosta verso la metà del sec. XVII. Collezionista di monete antiche, è citat6 a questo proposito dallo storico Jean-Claude Mochet nel suo Porfil historiai de la très antique cité d'Aouste, edizione a cura dell'Archivio Storico Regionale, Aosta 1968, p. 99. MARTINUS DELRIO- Disquisitionum magicarum libri sex. Quibus continetur accurata curiosarum artium et variarum supersti– tionum confutatio, utilis Theologis, Juris-Consultis, Medicis, Philolo– gts. Coloniae Agrippinae, sumptibus Thomae et Henrici Theodori Von Collen, bibliop., MDCCIP. In quarto, pp. 1221; segue l'Index rerum et verborum. ' Si crana d'una delle prime edizioni di quesc'opera rara e curiosa. Il Collin de Plancy, in una nota del suo Dictionnaire infernal, Bruxelles 1845 , non fa menzione dell'edizione lionese del 1603; afferma pero che «rouees ces éditions (Paris 1603; Lyon 1602, 1607, 1608, 1710; Rouen 1606) sone très-rares, parce que la famille de Boguer s'efforça d'en supprimer les exemplaires>> (op. cit., p. 100, n. 1). Lo stesso aurore definisce i Discours •livre pitoyable, plein d'une crédulité puérile et d'un zèle outré contre les sorciers» (op. cit., p. 100). L'opera di Enrico Boguer (+ 1619), gran giudice della terra di Saine-Claude in Borgogna, si affianca nel fanacismo alla Démonomanie des sorciers (Parigi 1581) di Giovanni Bodin, l'illustre aurore della . République, che nella succicaca opera aveva intrapreso la refucazione delle note cesi del demonologo fiammingo Giovanni Wier (Wierus, -t 1588), allievo di Cornelio Agrippa. Il Wier fu rra i primi a soscenere, nei suoi numerosi scrini, essere i «sorciers» null'altro che dei malaci di mente, non mericevoli del rogo. 6 Accanco al Maffeus maleficamm dei Domenicani Giacomo Sprenger ed Enrico Inscicoris (1486), ed al Compendium maleficamm del Padre Guaccio (1608), i sei libri Disquisitionum magicarum del gesuica Martino Delrio, sono da annoverarsi rra i classici della leneracura demonologica, in chiave canolica. L'opera del Delrio è parcicolarmente nora ai leccori icaliani, g razie alla celebre descri-

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