Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985

Etudes d'Histoire Valdôtaine 151 F. de Belleforest incluse la novella della Vie désordonnée de la comtesse de Celant nelle sue Histoires tragiques, II, 2, ed il Feinter nel suo Palace of Pleasure, II, 24, donde il Manson, drammaturgo elisa– bettiano, trasse poi l'argomento per una tragedia, The Insatiate Countess, che lascià incompiuta, nell'abbandonare il teatro, verso il 1608; la termina poco dopo il Barksteed (1 a edizione, 1613 ). La «Comtesse-de Cellant» figura anche nei Tragicall discourses di Geoffrey Fenton (1567), ed in The Rocke of Regard di George Whetstone (1576: The castle of Delight, lamento in versi della con– tessa e un 'invettiva contro di lei del conte di Caiazzo). Per più di due secoli, nessuno scrittore o poeta si ricordo della contessa di Challant. Verso la metà dell'Ottocento, con una fioritura improvvisa, sbocciarono i drammi e un romanzo ; l'edizione della cronaca del Grumello (1856) aveva rinnovato la memoria di Bianca Maria. Nelle Vite e ritratti delle donne celebri d'ogni paese, vol. V, Milano 1839, p. 137 e segg., Lorenzo Sonzogno comincià per primo a delineare il profilo di Bianca Maria Scapardone, contessa di Celan. Nello stesso anno, apparvero insieme La Contessa di Cellan, dramma di Luigi Vallardi, Milano 1858 (seconda edizione, Milano 1891 ), e Madama di Celan, storia milanese del secolo XVI, narrata da Pier Ambrogio Curti , Milano 1858 (seconda edizione, Milano 1875; terza edizione, ibidem, 1884) . Fecero seguito la Maria Celano, tragedia di Michele Sorre, Mila– no 1863, eLa Contessa di Cellan, dramma in cinque atti ed in versi di Camillo Caracciolo, Napoli 1861. Di tutte queste opere, quella che fece più rumore fu il .dramma del Vallardi: prima che fosse pubblicato, Massimo Fabi diede alla stampa un suo saggio d'interpretazione : La Contessa di Cellant e il marchese Ermes Visconti, novella storica del secolo XVI , Milano 1858; cui fece seguito quello di B. Zendrini, Due parole intorno al dramma di Luigi Vallardi «La Contessa di Cellant», Milano 1858. Il medesimo tema venne riproposto da L. Gualtieri e A. Scavini nel dramma in cinque atti La Contessa di Cellant , Milano 1882 e sfocià finalmente nel dramma La Signora di Challant di Giuseppe

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