Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985
154 Lin Colliard COLLIARD, Profi!i di a/cuni personaggi di Casa Chalfant del sec. XVII, cit., p. 22, nota 6 1 ). ARALDICA La più esauriente collezione di stemmi relativi alla famiglia (a parte lo stupendo, pittorico stemmario nel cortile del castello d'Is– sogne), è quella che si trcwa in appendice a J.-B. DE TILLIER, Nobiliaire du Duché d'Aoste, cit., nn. 42-139. Sul celebre motto «Tout est monde et le monde n'est rien», cf. A.-P. FRUTAZ, La devise des Challant, in Augusta Praetoria, 3 (1950), pp. 149-153. Nuova edizione in BASA, XXXVIII, Aoste 1961, pp. 283-293. Cf. pure L. COLLIARD, Le blason sculpté des Chalfant à Saint-Marcel, in Le Flambeau, 3 (1979), pp. 61-64. CODICI - BIBLIOTECA Sugli splendidi codici miniati di Giorgio di Challant, si veda F. CART A, Di un Messale valdostano del sec. XV. Nota bibliografico-arti– stica con facsimile, Roma 1885; H. PASSERIN D'ENTRÈVES, Cenni in– torno al ,Messale di Giorgio di Challant, conservato nel Castello di Châ– tillon, in Bolfettino della Società Piemontese di Archeologia e Beffe Arti, 12 (1928), pp. 86-89; Id., Due frammenti manoscritti deli'Archivio Chalfant d'Entrèves in Châtillon, in Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, 12 (1928), pp·. 86-89; Id ., Due frammenti manoscritti dell'A rchivio Challant d'En trèves in Châtillon, in Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, 13 (1929), pp. 54-57; ]. BosoN, Miniatures de Missels et miniaturistes de l'Eglise Collégiale de St-Ours, in BASA, XXVII, Aoste 1949, pp. 40-45; R. AMIET, Repertorium Liturgicum Augustanum, 2 voll., Aosta 1974. Su questi codici,. e sulla ricca biblioteca dell'ultimo conte di Challant, tuttora conservata nel castello di Châtillon, si veda A .-P. FRUTAZ, Le fonti, cit., pp. 60-61. L'inventario della biblioteca è stato edito da L. COLLIARD in Inventaire des biens ... , cit., pp. 205-222. " Nell974, l'A.S.R. ha salvato in extremis quanto rimaneva dei ritratti dei Challant del castello di Aymavilles, dimenticati in un «débarras» della Biblioteca Regionale!
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