Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985
LA CHIESA VALDOSTANA E I CONCILI ECUMENICI ( 22) Pressoché tutte le vite di s. Grato, dalla più antica compilata nel 1276, probabilmente dai canonico Giacomo des Cours, e definira dai grande bollandista Papebroch «meritissima fabula», ad alcune anche recenti biografie del Santo, condotte al solito, secondo un criterio popolare-tradizionale, di carattere notoriamente acritico, si com– piacciono di sottolineare la partecipazione e l'interven to attivo del venerato patrono della Valle, al Concilio Niceno II (ecumenico VII), adunatosi nel 787, al fine di condannare gli errori degli ico– noclasti. Il Duc, addirittura, non esita ad affermare che nell'assem– blea conciliare il nostro Santo «se fit admirer par sa doctrine et sa sagesse»'. Questi dati erano stati, per cosl dire, canonizzati, mediante la loro inserzione nella liturgia locale riformata da Mons. Bailly (Bre– viario Valdostano del1684). Le più:antiche lezioni dell'ufficio di San Grato, parlavano invece con maggiore verosimiglianza, almeno cro– nologica, d'una partecipazione di Grato al Concilio di Calcedonia (ecumenico IV) che nel 451 condannà l'eresia monofisita. Se la sopraddetta documentazione agiografico-liturgica risultasse autentica, ne deriverebbe una presenza «valdostana» ad un Concilio ecumenico sin dai V secolo, ovverossia sin dai primi tempi dell'ere– zione della chiesa locale augustana, avvenuta sul finire del secolo IV o agli inizi del V. Disgraziatamente per la tesi tradizionalista, ses– sant'anni e più d'esercizio della critica agiografica, hanno dimostrato 1 J.-A. Duc, Histoire de l'Eglise d'Aoste, 1, Aoste 1901, p. 173. [Ne! presente studio si è seguita la cronotassi critica dei vescovi di Aosta di A.- P. FRUTAZ, Le Ponti perla storia della Valle d'Aosta, Roma 1966, pp. 289-328.]
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