Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985

L'OPERATO DELL'ARCHIVIO STORICO DI AOSTA NEL CAMPO DELLE TRADIZIONI RELIGIOSE POPOLARIVALDOSTANE (156 2 ) In un suo recente commenta alla Mostra delle stampe valdosta– ne, tenutasi in Aosta nei mesi di luglio-ottobre 1971, Marziano Bernardi ha citato una testimonianza di Filippo Burzio sulla Valle che suona all'incirca cosl: «Il passato vi è rispettato forse più che in agni altra terra d'Italia, le tradizioni vi si perpetuano, Cristo vi impera» '. Le ispirate parole del Burzio vanna riferite ad un'epoca armai lontana e questo suo giudizio andrebbe oggi ridimensionato. E' peraltro indubbio che la Valle è stata una terra dalle tradizioni ricche e tenaci e che i Valdostani, come pochi altri, hanna conservato _vivo il culto del passato, in tutte le.sue espressioni. Ce lo conferma, 'rra l'altro, la splendida fioritura dell'erudizione storica locale, antica armai di quattro secoli. Eppure, incredibile a dirsi, gli studi di etnografia e di folklore non hanna raggiunto in Valle d'Aosta l'intensità ed illivello che ci si sarebbe potuti attendere in una zona cosl fertile in tradizioni reli– giose e popolari. Mentre il campo delle bellezze naturali e quello relativo all'ar– cheologia, all'arte, alla storia civile, religiosa, giuridica e letteraria, è stato coltivato da una eletta schiera di srudiosi locali e forestieri, l'etnografia ed il folklore valdostani sono stati appena sfiorati, fatti oggetto di studi marginali, concepiti per lo più come appendice e contorno pittoreschi a monografie parrocchiali. Non esiste a tut- ' «La Stampa», 8 settembre 1971.

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