Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985
Etudes d'Histoire Valdôtaine 171 t'oggi un corpus delle tradizioni religiose e popolari valdostane; le schede, purrroppo incomplete, del primo studioso del folklore locale, il canonico Pierre-Antoine Cravel ( + 1910) sono rimaste per lungo tempo inedite; solo nell969, a cura dell'Archivio Srorico Regionale, si è pensato di darle alle stampe'. Cosl pure l'opera grandemente meriroria, ma frammentaria, del professor Jules Brocherel ( t 1954) non ha avuto un seguito, per mancanza di collaboratori 3 • Quanta alle leggende, di cui abbondano tutti indistintamente i nosrri villaggi di montagna, qualcosa è stato raccolto e pubblicato da volenterosi srudiosi 4 ( e qui mi è caro ricordare il cornpianto conte Carlo Passerin d'Entrèves, la cui vasta produzione al riguardo è purtroppo sparsa in riviste e pubblicazioni varie: sarebbe tempo ormai di riunire in un bel volume gli scritti di questo insigne cultore della nostra letteratura popolare), cosl come sarebbe altamente au– spicabile che si addivenisse al più presto alla pubblicazione di un corpus delle leggende valdostane, scientificamente redatto ~. Anni addietro, l'Archivio Storico di Aosta aveva cercato di interessare alla ricerca ed alla schedatura delle medesime alcune 2 P.-A. CRAVEL, Usages religreux et populaires valdôtains, a cura di L. Colliard, in Recherches sur l'ancienne liturgie d'Aoste et les mages religieux et populaires valdôtains, I, Aoste 1969, pp. 91-151. ' Il Brocherel aveva pubblicato nella rivista «Augusta Praeroria» (1948-1953) da lui diretta, una serie d'indagini sul folklore locale che trovava il suo presupposro in una efficace opera di schedatura di usi e tradizioni popolari, interrottasi alla morte dello studioso e non più ripresa. 4 Il pioniere di queste rjcerche in Valle d'Aosta è stato, sul finire del secolo scorso, lo scritrore ed artistaJoseph-Siméon Favre ( t 1900). Gli scritti fondameritali di questo aurore per troppo tempo ignoraro e negletto sono stati editi a cura di Bruno Salvadori. Tra le raccolte di leggende valdostane, ricordiamo almeno il pregevole volume Légmdes et récits recueillis sur les bords du Lys, Aoste 1901, del sacerdoceJEAN-JACQUES CHRISTILLIN ( + 1915); le Veillées Valdôtaines illustrées, Torin.o 1911, di TANCR~DE TIBALDI ( + 1916) ; le Serate Valdo– stane, Torino 1913, del medesimo (che non sono la traduzione delle Veillées, come, errando, si pretende comunemente); i Contes de ma Vallée , lvrea 1924, di ANTOINE CHANOUX ( + 1962); iContes,légendesetpaysagesdrt Va/d'Aoste, Aoste 1953,diANDRÉFERRÉ( + 1954). [Sulla narrativa valdostana, vedasi la nostra Culture Valdôtaine, nuova edizione, Aosta 1976.) ' Ottimo ci pare, al riguardo, l'esempio che ci viene dai Delfinaro dove, a cura di CHARLESJolSTEN ( t ) , è apparso il primo volume dei Contes populaires du Dauphiné, Grenoble 1971, in edizione critica. ·
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