Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985

176 Lin Co/liard effemeridi locali, e nella sua accezione più ampia, una vera e propria cronaca, compilata, nelle lunghe veglie invernali, da vecchi curati appassionati di ricerche erudite. Si tratta generalmente di una fonte di prim'ordine, di una miniera di notizie interessanti e quasi sempre degne di fede, che ci offre uno specchio veridico della vita quotidia– na, quale si svolgeva nei nostri villaggi negli ultimi due secoli. L'Archivio Storico ha inizia to nella sullodata collana di Recher– ches la pubblicazione di queste fonti preziose e genuine - sinora stranamente neglette dagli studiosi locali -ela prosegue fissando la paternità e l'epoca di dette compilazioni che, seppur redatte in tempi a noi relativamente vicini, rievocano sempre usi e tradizioni più antiche. I dati offerti dai coutumier vengono, nel caso, integrati da tradizioni orali e da descrizioni particolareggiate di usanze religiose e popolari; le fonti orali di queste descrizioni sono scrupolosamente indicate, perché ognuno possa essere in grado d i accertarsi dell'au– tenticità e della validità delle medesime. CANTO LITURGICO LOCALE Questa importante componente non poteva ovviamente venire esclusa da un siffatto genere di ricerche, tanto più in Valle d'Aosta, ove il canto ha occupato sempre un grande spazio nella vita dei nostri valligiani, ed ove il canto religioso, in specie, era contrassegnato da sfumature del tutto particolari. Intendiamoci, non che la Valle d'Aosta abbia posseduto un suo tipico canto liturgico come lo ebbero altri riti locali (ad esempio l'ambrosiano ed il mozarabico); il substrato del canto li turgico valdostano è indubbiamente gregoriano. Data pero la segregazione secolare della Valle, col tempo si sono. sovrapposte alla primitiva e fondamentale «couche» gregoriana, delle modulazioni caratteristi– che, molto vicine a quelle dei canti alpini profani, tradizionali. F. Martinet notè giustamente come il canto liturgico locale fosse «lent, solennel, nostalgique» 8 proprio all'indole dei nostri monta– nari. Orbene, di questo canto non esiste tradizione manoscritta. Esso 8 F. MARTINET. Le r;te d'Aoste. Aosre 1931 , p. 35.

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