Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985

214 Lin Col/iard III L'ERUDIZIONE CANAVESANA DEL SEI-SETTECENTO L'OPERA ELA FORTUNA DEL ROBESTI Il Canavese condivide con la Valle d'Aosta la sorte di non possedere, peri secoli anteriori al XVII, un numero rilevante di fonti narrative. Le cronache dell'Azario o del Du Bois rappresentano delle ecce– zioni, e solo i secoli XVII-XVIII (l'epoca dell'erudizione storica per eccellenza), videro nelle due nostre regioni l'affermarsi del genere cronachistico-storico. Di questa carenza di fonti narrative locali, già lagnavasi per Aosta il Mochet, intorno al 1656 6 • Un secolo dopo, il Robesti esprimeva da parte sua il medesimo rammarico, allorché affermava «essere assai scarze le memorie che dalli scrittori nostri ci sono state comunicate in risguardo di questa antichissima città» 7 • Ed in realtà, a parte autori minori citati dai Patrucco 8 quali C. Silva, G. Crema, G. D. Bottiglia (diaristi degli assedi della città del 1641 e 1704), i due maggiori rappresentanti dell'erudizione epore– diese del Seicento, furono i notai Michele Dorra e Giovanni Fran– cesco Landorno, di Palazzo e cittadino d'Ivrea quest'ultimo, i quali lasciarono vere e proprie cronache dell'epoca, tuttora inedite. La cronaca del Dorra riferisce i fatti più notevoli accaduti ad Ivrea dai 1605 al 1628 9 ; quella del Landorno riporta avvenimenti dai 1654 al 1704, anno della sua morte 10 • 6 J.-C. Moœrr, Porfil hùtorial de l'antique cité d'Aoste, Aoste 196S,passim. 7 Cf. Prefazione dell'Aurore, p. (II}. 8 C. PATRucco, Ivrea da Carlo Emanuele 1 a Carlo Ema'!uele III, in Studi Eporediesi, Pinerolo 1900, pp. 319-320. 9 Del manoscricco originale del Dorra, si sono perse le tracee. All'inizio di quesco secolo, copie del manoscritco risulcavano in possesse dell'arcidiacono e scorico G. Clerico e del Carandini (Cf. G . BoGGIO, La parrocchia della Cattedrale d'Ivrea, lvrea 1920, p. 146; F. ÛRA.NDINI, Vecchia Ivrea, Ilia ed., lvrea 1963, p. 127). Nella Miscellanea Clerico (Biblioceca Diocesana d'lvrea) è conservata la copia di alcune pagine cosciruenci non canto un compendio quanco una selezione delle nocizie del Dorra. Tra i ricercatori di nocizie sulle cose patrie, il PAnucco (op. cit., p. 320), menziona pure G. Uglia. 10 Secondo il Pacrucco (op. cit. , p. 320, n. 1), il ms. originale del Landorno, consulcaco

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