Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985

Etudes d'Histoire Valdôtaine 229 permise di penetrare a fondo nel campo della storia locale e delle tradizioni valdostane. Vincent Réan, tessendone l'elogio nel Bulletin de fa Ligue , po– neva in risalto i sentimenti che Pellini nutrl per la Valle «qu'il admirait, qu'il aimait en sa qualité d'érudit d'abord , et surtout en sa qualité, qui était chez lui éminente, l'homme de coeur. Car le prof. Fellini était, sous sa robe doctorale, un homme de sentiments élevés et de coeur très sensible et très bon» 2 • Dal canto suo, l'anonimo articolista del Pays d'Aoste, nel ripor– tare.. la notizia del decesso, non esitava ad evidenziarne «la vrai passion pour notre histoire» e «le sincère amour pour nos traditions et nos moeurs», ricordando specialmente «son intervention dans les débats au sujet de notre droit à la langue française. Intelligent et honnête, M. Fellini s'était rangé tout naturellement de notre côté, et sa collaboration à notre oeuvre nous avait été des plus précieuses» ;_ Il Fellini, infatti, fu tra i collaboratori del celebre Numéro Unique a favore della lingua francese, patrocinato nel 1912 dalla Ligue 4 • Benché ormai lon tano dalla Valle (il nostro lascio Aosta per Modena nel 1911, e nel 1913 venne promosso ispettore delle Scuole secon– darie), questo valdostano d'adozione continuo a seguire vita ed avvenimenti locali, mantenendo una fitta corrispondenza con espo– nenti della cultura aostana. Nella stagione estiva, non mancava di trascorrere, con la sua giovane famiglia, aleuni mesi tra le nostre montagne. Silvio Fellini morl improvvisamente (secondo altre fonti, mi– nato da male inesorabile), nella pienezza della vita, in una villa presso Reggio Emilia, sua residenza, il 6 luglio 1915, mentre stava ulti– mando un'opera storica sulla letteratura francese . Dal 1902 era membro della Société de fa Flore V aldôtaine. * * * 2 N . 7-8-9, luglio-settembre 1915 , p. 8. l Le Pays d'Aoste, n. 31, 30 luglio 1915. Cf. pure Le Messager Valdôtain 1916, p. 106. 4 Sin dai 1904, l'aurore aveva trattato questo problema in un arcicolo intitolato La lingua francese in Valle d'Aosta, apparso ne! n. 41 e seguenti de «La Sentinella del Canavese» .

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