Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985

Etudes d'Histoire Va!dôtaine 231 Napoleone in Val d'Aosta, costituisce indubbiamente illavoro di maggior respiro di S. Pellini. Le tre edizioni susseguitesi in un decennio (Novara, Miglio, 1903; Aosta, Alasia, 1904; Aosta, Marguerettaz, 1912) sono indica– tive del successo della pubblicazione. La nota caratteristica di quest'opera, di non grande mole, è da ricercarsi, ci sembra, nell'avvertenza posta dall'autore d'inserire un episodio ( ché tale risulta infatti il passaggio di N apoleone in Valle ed il breve assedio di Bard), in un contesto srorico, militare e diploma– tico, più generale, di cui è significativa testimonianza l'accurata ed ampia bibliografia. Questo arricchimento oggettivo, non fa peraltro trascurare al– l'aurore il dato locale, che viene pero accolto non più sul fondamento di peregrine e più o meno attendibili «tradizioni», ma criticamente discusso e confrontato con fonti librarie note, e, addirittura, con fonti documentarie tratte per la prima volta da archivi pubblici e privati. Non sono certo, ques~i, pregi da sottovalutare, soprattutto se si tien conto della quali tà della precedente letteratura locale sull'argo– mento. Se si eccettuano, infatti, la diligente narrazione di F. Fenoil, La Terreur sur les Alpes 6 , e la serie di articoli di F.-G. Frutaz, Napoléon dans la Vallée d'Aoste, pubblicati in «feuilleton» nel «Duché d'Aos– te» (1900-1901), gli scritti apparsi nel corso del secolo XIX non si discostano da un'aneddotica di sapore leggendario 7 • Il libro del Pellini rappresento quindi, specie nell'edizione ag– giornata del 1912, quanto di meglio e di più completo si fosse pubblicato sino allora sull'argomento 8 • 6 Prima edizione, Firenze 1874; seconda edizione, Aoste 1887. (Riedizione 1984.) 7 Valga come esempio, l'opuscoieno che il Fellini, con moita generosità, definisce «aureo» di L. VEScoz, Napoléon l" dans la Vallée d'Aoste, Aoste 1887. 8 Non si dimentichi che il tomo IX dell'Hirtoire de l'Eglise d'Aoste di Mons. Duc, dedicaro a questo periodo storico (da cui l'Henry mutuô poi rune le sue notizie), non apparve che nel1914. Sin dal1888, il Duc aveva pero edito una fonte di notevole interesse, la Relation du siège de Bard en 1800, di A. OuvERO, BASA, XIV (1888), pp. 97-153.

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