Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985

354 Lin Co/liard possa dire cosl facilmente. Il punto da chiarire è questo: dove cominciava veramente la Va/lis Augustana? Ai primi del XI secolo, cioè al tempo della redazione degli Instituta regalia (Honorantiae civitatis Papiae) Bard è indicata come una delle stazioni doganali del Regnum Italiae, e per conseguenza bisognerebbe ammettere che il confine fra il Regno -di Borgogna e l'Italico carresse in prossimità. Io feci già l'ipotesi che tra Bard e Carema il confine carresse lungo il filo d'acqua, in modo da inserire la Valle del Lys nel comitato aostano, lasciando al Regno Italico le terre a sud del corso della Dora (cfr. Età Feudale, II, p. 92 n. 2). Oggi questa ipotesi troverebbe conferma dai documenti aostani: la partecipazione dei visconti ai redditi doganali e di pedaggio è fino alla foce dell'Helus (che pu à esser iden tificato con la Lys); ela Vallesa fece sempre parte della diocesi di Aosta. Ma che a Bard esistesse il confine fra i due regni pare si debba dedurre da due documenti dell'11 agosto 1182, con cui l'abate di Fruttuaria cede (e investe) al priore di S. Egidio di Verrès le due chiese di S. Lorenzo di C~ambave eS. Martino di Arnad «cum omnibus cape/lis et appendiciis quas ista ecclesia S. Laur. et ista ecclesia S. Mar. habent et eis pertinet a Bardo superius» . Perché questa precisazione, se non che si voleva cedere possessi e diritti esistenti solo nel conrado aostano? In tai caso la Vallesa resterebbe fuori dai vero e proprio comitato aostano, o almeno il confine sarebbe corso lungo il filo di corrente della Lys, lasciando in territorio lombardo il versante sinistro della Valle. E' un problema assai delicato, che non so se si potrà risolvere mettendo a profitto i documenti eporediesi e biellesi» 17 • Une réponse à ce problème épineux nous viendra fort probablement par la prochaine publication de l'Inventaire des Archives des V aflaise par M. O. Zanolli et par les études sur ce sujet en cours d'élaboration par le même auteur. En tout cas, ce débat signifie que la question de l'établissement des confins entre la Burgundia et la Longobardia continuait à avoir au XIV• siècle des implications politiques et juridiques très nettes. Evidemment, plus encore que le problème politico-juridique, c'est celui de la persistance de la «nationalité burgonde» qui nous attire 17 Op. cit., p. 266 n . 83.

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