Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985
52 Lin Colliard Politiche dell'Università di Torino 2 ; e Vincenzo Alfons<? ( +) già ufficiale d'ordinanza di S.A.R. il duca di Genova. Nell'anno successive, venne chiamato alle armi, e col grado di capitano del Genio, partecipà alla campagna di guerra 1915-18. In seguito, ricopd e mantenne fino alla morte, importanti inca– richi direttivi presso Aziende di Credito ed Enti Ospedalieri, e fu, tra l'altro, anche podestà di Châtillon nel 1928-1929. * * * Tratto saliente della personalità del d'Entrèves, fu senza dubbio la passione perla montagna, cui egli s'accosta sempre con riverenza. «Non sono diventato - scriveva lui stesso - un grande alpinista; ma durante la mia vita, qualche vetta importante l'ho pur scalata; e fra queste ho anche scalato il "suo" Cervino». Quel «suo» si riferiva al gran mito dell'infanzia del conte, a quell'abate Gorret - l'Ours de la montagne - ch'egli aveva cono– sciuto da ragazzo, e che descrisse poi in uno dei suoi più affascinanti racconti. - Alla stregua del Grand Gorret, si dedicà, con amore, alla scoperta dei siti più pittoreschi e reconditi della Valle che percorse in tutti i sensi nelle sue innumerevoli escursioni, da lui modestamente dette «vagabondaggi». In tai modo egli realizzava quel tipo di turismo sportive, ro– mantico, scientifico, cosl ·sapientemente preconizzato dall'abate Emilio Bionaz nel suo pregiato Alpinisme à l'eau de rose. Come l'abate Chanoux, anche il d'Entrèves subl il fascino della -montagna, permeato di quel misticismo che scaturiva dalla sua profonda sensibilità religiosa e concretavasi in una concezione fran– cescana della natura. Meta frequente dei suoi itinerari furono i santuari valdostani, dall'eremo impervio di St-Julien, all'alpe selvaggia del Retempio, da Cunéi al Miserin . Da questi pellegrinaggi, presero avvio quegli interessanti con- 2 [Dai 3 gennaio 1981, Presidente deii'Accademia di S. Anselmo]
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