Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985

IL GIANSENISMO IN !TALlA (PIEMONTE) (42 I) Nel corso degli ultimi sessant'anni, il giansenismo iraliano è stato oggetto di attente ed approfondite ricerche da parte degli storici. Tesi ed interpretazioni, talora opposte, si sono affrontate, e basterà qui ricordare i nomi di taluni rra gli studiosi più impegnati in tali dibattiti, da Etrore Rota ed Ernesto Codignola, ad Arturo Carlo Jemolo ed Ettore Passerin d'Entrèves. Non si puà tuttavia affermare che la storia del movimento giansenista in Piemonte abbia ricevuro - nonostante l'apporta prezioso del Codignola - un sostanziale incrementa da questi studi o ch'essi abbiano concorso a puntualiz– zare efficacemente i modi, la consistenza e l'estensione- di quel fenomeno religioso nella regione subalpina. Lo Jemolo, non riserva al Piemonte che poche batture: qualche nome e qualche opera «di terz'ordine», secondo la sua stessa am– missione'. Ancora recentemente, il Preclin sottolineava l'apparizione, a partire dal 1750, d'un giansenismo piemontese «suivant des moda– lités mal connues» 2 e soltanto negli anni scorsi, l'Appolis 3 ed il Leclerc 4 - studioso dell'influsso espeniano sul regalismo subalpino 1 A.-C. JEMOLO, Il giamenismo in /tafia prima della rivoluzione, Bari 1928, p. 396. 2 E. PRECUN, Les luttes politiques et doctrinales aux X VIf et xvnr siècles, in Histoire de /'Eglire di Fliche e Martin, XIX, Paris 1955, p. 268. 3 E. APPOUS, Entre Jaménistes et Zelanti. Le «Tiers parti» catholique au xvnr siècle, Paris 1960. 4 " G . LECLERC, Zeger-Bemard Van Espen (1646-1728) et l'autorité ecclésiastique, Zürich 1964. Un'analisi della Chiesa piemonrese, dei giansenisti e della dottrina sulle relazioni rra Stato e Chiesa in Piernonte si ha in C. CARISTIA, Ri(lessi politici del Giansenismo italiano. La

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