Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/05/1985
84 Lin Col/içzrd revisionismo fideista cattolico che confluiranno, in parte, nel catto– licesimo liberale dell'Ottocento. Questa tematica religiosa, anziché avulsa, trova la sua naturale collocazione nel conteste della linea politica sarda e dei particolari indirizzi che ispirano la politica ecclesiastica dei re Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III. Ma fievole appare, nel complesso, l'incidenza su motivi che non appartengono in qualche modo alla sfera ecclesiastica. Avvenimenti ed episodi scarsamente noti o che non avevano convenientemente attratto l'attenzione degli studiosi, sono ora posti nella debita luce dallo Stella, come l'accettazione della bolla Cum occasione (1653); l'esistenza dell'effimero cenacolo giansenista di Pi– nerolo (1657); le difficoltà incontrate nella pubblicazione della bolla Unigenitus; l'affare Guibaud ela denunzia degli oratoriani di Rumilly (1754). La parte preminente dell'opera è costituita, come s'è detto, dai carteggi del cardinale Carlo Vittorio Delle Lanze grande elemo– siniere di Corte, del suo provicario nell'abazia di San Benigno di Fruttuaria, Gaspare Nizzia, e dell'abate Giacomo Michele Bentivo– glio cappellano del re; loro principali corrispondenti, accanto al Bottari ed al Paciaudi, i francesi Clément Ducoudray ed il Du Pac de Bellegarde. Da queste relazioni epistolari appaiono precisati i con– terni - se non proprio definita l'essenza :-- di quel «fantomatico» giansenismo subalpino, sulla cui stessa esistenza erasi cosl a lungo disputato. Vescovi come il Caissotti di Asti, il Balbis Bertone di Novara, l'Orlié de Saint-Innocent di Pinerolo, uniscono alla pole– mica antigesuita, accenti sostanzialmente favorevoli al portoreali– smo; su posizioni più moderate appaiono, tra altri, l'arcivescovo di Torino Lucerna Rorengo di Rorà ed il vescovo d'Ivrea Pochettini di Serravalle. L'assidua collaborazione alle Nouvelles ecclésiastiques, il celebre foglio giansenista francese; i rapporti con la Chiesa scismatica di Utrecht, in vista di una pacificazione con Roma- rapporti garantiti e coordinati dai cavalier Ossorio, ministre degli affari esteri -; l'attenzione portata alla politica ecclesiastica delle corti borboniche, sono altrettanti dementi a conferma della vitalità del gruppo por– torealista subalpino e dei suoi interessi religiosi a livello europeo.
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