Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
106 Bruno Orlandoni che cadeva, la calce, le pierre di piccolo formato "et aliis ad dictum opus ne– cessariis". Si compravano materiali di ferramenta dal fèrraterio Ardizzone e si pagavano i fabbri Giovanni de Codona e Nicolao Colon - anche lui presente pure sul cantiere del Bourget - per materiali e per interventi vari che vanno dalla affilatura delle punte dei picconi all'approntamento dei ferri perle due macchine 242 • Da Stephano basterio si acquistano le corde per gli argani. Una da due quintali e 75 libbre, una da 52libbre, una da 21libbre, una da un quintale e 32 libbre. Dal momento che anche al Bourget le corde erano state fornite dallo stesso Stefano basterio si puo immaginare che a Chambéry fosse il maggior specialista del settore. Si pagano anche il maestro Anthonius de Billiema, Perretus Laborerij, "e molti altri carpentieri" che hanno collaborato alla cosrruzione delle macchine e soprattutto- sembrerebbe di capire dal resto- che hanno provveduto alloro spostamento sulle mura a seconda delle esigenze e del procedere del cantiere 243 • Tutti gli interventi documentati fino a questo punto attengono più alla preparazione dei lavori che non alla fase di costruzione vera e propria e si svol– gono, come si è visto, dall'inizio del 1376 fino al 1377 inoltrato. Una prima tranche di lavori di muratura vera e propria viene pero condotta in tempi del tutto contestuali, già a partire dal 1376 e poi nel corso di tutto il1377. Si paga Henrico "perrerio habitatori foris portam" per la fornitura della "maior pars" delle pierre necessarie e si consegnano queste pierre al magister la– thomus Magino de Jennella che ha ricevuto per contratto l'incarico della co– struzione. Il muro, di 54 tese e costruito "de bonis grossis membris lapidum, bene cisis et sculptis" viene misurata dal magister lathomus Andrea Caritoud. La consegna del compensa, ammontante a 351 fiorini, viene effettuata dallo stesso Caritoud ed è trascritta da un notaio in presenza di diversi testimoni, rra cui l'alrro lathomus Bertetus Escarrant, già documentato al Bourget. Un com– pensa aggiuntivo è pagato a Magino de Jennella per aver riempito di terra "illud quod remansit et existebat vacuum inter murum glaciamenti predicti de novo ibidem facti" . Mentre la sistemazione di alcune pierre, "in sommitate rrium crenellorum", che Magino non aveva finito, era affidata ai lathomi Ni– coletta Darleins e Pietro de Villa de Sala 244 • Il muro di mastro Magino era pero solo il primo di un insieme di inter- 242 ]ACCOD ]. in BASA XXV 1939, pp. 457-458. 24 3 ]ACCOD ]. in BASA XXV 1939, p. 459. 244 ] ACCOD ] . in BASA XXV 1939, pp. 460-461.
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