Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 109 le stesse motivazioni: trasporti di terra al rivellino, prosciugamento delle fon– dazioni della torre, rimozioni di terra scavata in fondazioni. Tra queste ultime si cominciano a segnalare quelle del muro che avrebbe dovuto essere eretto dai magister lathomus Johannetus. A un certo punto si registra anche che la fondazione di questo muro "non era larga quanta avrebbe dovuto essere" 253 e che quindi bisognava allargarla. Si sposta della calce dall'area del rivellino, dove doveva essere in ecce– denza, a quella del muro di magister Johannetus. Lo stesso Johannetus prov– vede anche a curare trasporti, come Johannes Raverii e Perronetus Lamberti che spostano calce dall'aula magna al muro che è dietro alla stessa aula e verso la grande torre nuova. Alcuni pagamenti sono difficilmente interpretabili. Si parla di spese "pro retinendo": prima "pro retinendo magnam aulam", poi "pro retinendo tor– nellam camere domini". Ne! primo caso sono impegnati diversi artigiani: il carpentiere Clemente, Perreto Laborerij, che sappiamo essere pure lui car– pentiere, Pietro de Villa, Johannes Passachat, Pietro, Giovanni e Michele de Montegelato, Berteto de Prato Ioperti e ancora un altro carpentiere di nome Aimone. Ne! seconda caso sono impegnati prima Perreto Laborerij e poi l'al– tro carpentiere Clemente de Ragiaco "et duobus eius sociis". I materiali im– piegati per questi lavori- travi, assi, pali- inducono ad immaginare operazioni di impalcatura, rinforzo, contenimento 254 • La cosa diventa più chiara e credibile in un pagamento successivo quando si impiegano nove pezze di legname e due pali "pro retinendo terram funda– mentorum que traxit johannes darnay econtra magnas aulam et cameram" e quando si pagano il carpentiere Giovanni de Conciaco e due manovali "qui va– caverunt una die ad retinendum predicta" 25 5. Si pagano poi Perreto Laborerij, Clemente de Ragiaco, Johannes de Con– ziou e Grosso Petro Laborerij - che abbiamo già visto essere tutti carpentieri - per la costruzione di una tettoia sopra le fondamenta del muro di maestro Johannetus e per l'erezione di una palizzata vicino alla cucina "là dove il muro della suddetta cucina era crollato" 256 • Non si capisce se si tratta di un crollo av– venuto proprio ne! corso del cantiere o di qualcosa di più antico legato ad uno degli incendi che avevano danneggiato il castello negli anni precedenti. 253 ]ACCOD ] . in BASA XXV 1939, p. 474: "non habebar grossirudinem, quam de- bebar habere". 254 ]ACCOD ] . in BASA XXV 1939, p. 475. 255 ]ACCOD ] . in BASA XXV 1939, p. 476. 256 ]ACCOD J. in BASA XXV 1939, p. 476: "illic ubi murus dicte coquine diruerat" .
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