Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 115 di estrema importanza perché sembrerebbe fornire la prova della non esistenza di un progetto grafico fisso. ln rai caso infatti non sarebbe stato possibile mu– tare a piacere l'altezza della costruzione. Il compenso era pattuito in 9 fiorini a tesa più una veste "seme!'' da dieci fiorini ma, data la tipologia dellavoro, si prevedeva una maggiorazione del pagamento per le parti dell'edificio in cui sarebbe stato necessario impiegare pierre modanate, in ragione di un grosso per ogni piede di pietra lavorata. Cosl si prevedeva pure la possibilità di aumentare lo spessore della muratura, qualora cio fosse risultato utile alla qualità della costruzione. Si concedevano poi al lathomus la proprietà dello spoglio dei ruderi della torre preesistente e il permesso di usare nella costruzione l'"ingenium" che già si trovava presso il donjon e che evidentemente non doveva più servire ad altro o almeno doveva essere sottoutilizzato. 1 lavori venivano ordinati ad Antonio Benedicti con precedenza su ogni suo altro incarico e in conseguenza si sospendevano gli effetti degli alrri con– tratn m corso. Connessa alla torre doveva essere una torretta scalare alta 10 tese, fonda– zioni comprese. ln questa torretta si dovevano realizzare arciere e finestre, quat– tro porte ad arco (vysserias =voussures) per collegare le scale ai piani della torre e una porta di ingresso. La descrizione della torre invece non è completa ma si fonda su una logica stringente che permette di imegrare le informazioni mancanti. Cosl si puè stabilire che ad ogni piano dell'edificio doveva corri– spondere un'unica camera. Per ognuna di queste camere si ordina l'apertura di una finestra "ben tagliata . . . di belle pierre e con bei sedili nello spessore dei muri" 269 • ln ogni camera si sarebbero dovuti costruire un camino, una porta in pietra tagliata di accesso ad una latrina e un armadio a muro. Lavoro e ma– teriali erano a carico del tagliapietre tranne la calce e le ferrarure. lnfine si do– veva aprire una porta che dai corpo scalare uscisse "supra murum dicte Coquine". Anche nella sistemazione di tutte le porte il computo della tesa– tura avrebbe dovuto calcolare i vuoti per pieni. Segue una serie di pagamenti relativi alle opere in questione che portano a 2079 fiorini e rotti il compenso per Anthonio Benedicti, su un arco di tempo compreso rra il21 novembre 1377 e il 16 otrobre 1382. Il conto si chiude con una serie di registrazioni relative a compensi ag– giumivi. 4 vestiti e 4 cappucci vengono donati ai lathomi Johannetus, Petrus 269 ]ACCOD ]. in BASA XXV 1939, pag. 497: "Item in dicta turre quatuor bonas fenestras, bene cisas, bene esronciatas, bonorum lapidum et cum bonis sedibus de latiru– dine dicti muri, videlicet in qualibet camera unam".

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