Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
120 Bruno Orlandoni mandati il magister lathomus che aveva appena curato ampi restauri al castello del Bourget e il nobile responsabile delle operazioni di fortificazione per conto della corte. Il terzo membro del gruppo, Antonio Curtet, per altro, stava già anche intrattenendo rapporti con la sede centrale, casa madre della Chartreuse dove siera recato "pro dicto negocio" già a dicembre del1381 e dove sarebbe poi nuovamente tornato, proprio appena rientrato da Pierre-Châtel, il 9, 10 e 11 gennaio 1382 276 • Si puo osservare come i tre personaggi, almeno a giudicare da cio che ci tramandano i documenti, siano un funzionario puro - il Curtet - un tecnico puro - il Porret - e un funzionario tecnico, Boniface de La Mothe. Una situazione analoga sembra riscontrabile al cantiere del Bourget. Là troviamo in un primo tempo un tecnico puro, il carpentiere "meistre des oures du chastel" Franceis de Ma:x:imiou, e un funzionario tecnico, il capitaneus ope– rum Johannes de Bordellis. Questi, alla morte, viene temporaneamente sosti– tuito dal commissario generale alle fortezze Boniface de La Mothe, che a sua volta sarà poi rimpiazzato dal nuovo capitaneus operum Giovanni Mistralis de Burgeto. È possibile individuare ulteriori distinzioni di ruoli tra i vari capitani e magistri operum incaricati della cura e gestione di un singolo cantiere e il "com– missario alle forrezze" che sembra rivestire ruoli di ispezione generale. Questi, infatti, al Bourget sembra gestire il cantiere in via occasionale solo per il pe– riodo in cui il titolo di magister operum è vacante. Quale che fosse il ruolo di funzionari e tecnici-nobili, sembra comunque lecito immaginare che di fatto, poi, a condurre i cantieri fossero i tecnici arti– giani. Dai conti di Chambéry non sembra possibile dedurre interventi esterni di controllo sulloro lavoro, farta eccezione per le verifiche al momento della consegna, a volte sollecitate dagli stessi maestri che affermano di aver eseguito opere di dimensioni maggiori di quelle previste per contratto e che quindi re– clamano pagamenti maggiorati, equivalenti a vere e proprie modifiche d'ap– palto in corso d'opera. 1 modi di organizzazione delle operazioni, come per altro le stesse se– quenze dei pagamenti, permettono di supporre che ogni singolo capomastro doveva essere di fatto auronomo. Non a caso illavoro viene appaltato nella sua integrità, compreso, almeno sulla carta, lo scavo delle fondazioni. E non a caso ogni capomastro lavora a capo di una piccola équipe di socii o fomuli, che doveva comprendere da un minimo di due o tre ad un massimo di cinque o sei persone e che doveva essere autosufficiente a livello operativo. 276 ]ACCOD J. in BASA XXV 1939, p 437.
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