Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

124 Bruno Orlandoni dovrebbero essere veri e propri maestri associati ai maestri titolari dei lavori; i "famuli" dovrebbero essere collaboratori dipendenti dal maestro, oggi po– tremmo dire "allievi" o "garzoni". Infine troviamo i "manuoperarii", ma– novali rappresentanti il livello più basso e meno qualificato della forza lavoro. Per quanto riguarda le provenienze va sottolineato come l'impressione sia quella di un regolare impiego di mano d'opera locale. Tra i pochi nomi citati al Bourget ben tre sono quelli di personaggi detti chiaramente "de Burgeto". Cosl a Chambéry molti operatori presenti al castello sono anche cittadini della stessa Chambéry. Henricus Perrerius è "habitator foris portam"; il car– pentiere Perretus Laborerj è "habitator Chamberiaci". Cosl anche gli sterra– tori Johannes de Beauna, Jaquemetus de Fonte, de Gylarsenesque, Stephanino Lorreni e Ottonino de Bosco sono detti chiaramente "habitatoribus Cham– beriaci". Altri operatori provengono dal circondario. Guichardo Brancz, che col– labora a pesare e ridistribuire la calce, è "habitatori Forneti"; Jaquemetus Vachi detto Vindelay, che trasporta calce al cantiere, è "habitatori Thoiriaci". Le indicazioni di provenienza, spesso nascoste nei cognomi-toponimi dei personaggi, a volte sono pero indicative di spostamenti notevoli. Il carpen– tiere Franceis de Maximiou doveva arrivare da Méximieu, presso Lyon. Jo– hannes de Chanas da Chanas/Montbreton, tra Lyon e Vienne, oppure da Chanay nell'Ain. Altri personaggi arrivano da distanze ancora maggiori. Stefanino de Vaudo doveva arrivare da Vaud, come il magister ingeniator Jacobus de Melduno, Moudon, sempre Vaud. Johannes de Bordellis appare anche come Johannes de Bordeaulx: Bordeaux? C'è poi Stepanino Lorreni, detto "le lorren" che pos– siamo immaginare lorenese, anche se ormai abitante a Chambéry, come quel Johannes de Beauna che possiamo immaginare borgognone, di Beaune. Il fab– bro Petrend Alamand poteva ovviamente essere tedesco anche se magari non tanto di nascita quanto solo più di antica origine famigliare. Infine i tre mi– natori canavesani di Lanzo. È questo l'unico caso documentato di spostamento occasionale voluto proprio per le esigenze del cantiere. Non è detto pero che a questo riguardo i computa siano completi. Non si puo non osservare come la provenienza effettiva degli artigiani, al fine dei pagamenti che interessavano il redattore dei conti, fosse del tutto marginale e come quindi diverse infor– mazioni al riguardo siano di certo state trascurate.

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