Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

126 Bruno Orlandoni già prima dell'assedio e della conquista militare, minata da diversi decenni di difficolrà economiche della famiglia proprietaria 279 , a Quart si era di fronte alla dimora della seconda famiglia della Valle, dominata nel terza quarto del secolo da una personalità forte quale quella di Enrico, affiancato dal fratello, prelato di presrigio e per più decenni addirittura a capo della diocesi. Si puà clare per cerro che Enrico di Quart e sua moglie Pentesilea di Saluzzo avessero ben curato il prestigio della loro dimora e, puntuali al riguardo, giungono le srraordinarie scoperte avvenute nel corso dei restauri condotti a Quart in que– sri ulrimi anni. Nonostante impressionanti devastazioni è ora possibile stabilire che la grande sala del castello era stata rivestita prima da alcuni preziosissimi in– compiuti frammenti a grisaille di squisito elima parigino, poi da un impo– nente cielo pittorico, forse a soggetto cortese profana, la cui realizzazione era stata affidata a quell'anonimo maestro che credo si passa considerare il più grande pittore operante nel Piemonte centrale alla metà del Trecento e che co– nosciamo col nome convenzionale di Maestro di Montiglio 280 • :Lattività del Maestro di Montiglio, attigua a quella del Maestro di San Domenico a Torino, sembra essersi svolra rra gli affreschi della cappella del castello eponimo e quelli della cappella della famiglia Rivalba nel chiostro di Santa Maria a Vezzolano, rra ill345 e ill360 circa. :Lassolura frammentarietà del cielo valdostano rende impossibili valurazioni precise, tuttavia l'omogeneità rra l'unica splendida testa e diversi frammenti sia figurativi che decorarivi leggibili a Quart e la figura del re mago in piedi dell'Adorazione di Vezzolano, o altri dementi dello stesso cielo, sembrerebbe porre l'intervento valdostano non molto lontano da quel 1354 attorno a cui si è soliti fissare la decorazione della cappella Rivalba 281 • 279 Sulle difficoltà economiche degli Challant-Cly v. GERBORE E. E. 1 ORLANDONI B. Il castello di Cly, storia ed evoluzione di un castello valdostano, Aosta 1998. 280 Avevo già avanzato l'ipotesi di !egare al maestro di Montiglio gli affreschi (v. OR– LANDON! B. Architettura in Valle d'Aosta, il romanico e il gotico, Ivrea 1995, pp. 21 0-211) quando si vedeva solo la parte superiore di una scena con un retto coperto di tegole e un cappella a cono. Nelle ultime campagne si sono recuperati frammenti di imonaci usati come riempimenti tra cui una testa intatta di attribuzione evidente. La testa, edita sul Notiziario n. 3, (2002) della Soprintendenza ai Beni culturali della Valle d'Aosta, è ora oggetto della scheda RAGUSA E. Maem·o di Montiglio, Frammenti di affreschi con figuree motivi decorativi, 1360 circa, in Fragmenta picta, catalogo della mostra Sarriod de la Tour 2003, p. 24-26. 281 Sui maestri di Montiglio e di San Domenico e sulla loro rangenza (o identità?) v. RAGUSA E. Dagli Angio ai Visconti e agli Orléans: pittura del Trecento ad Asti, in ROMANO G. (a cura di), Pittura e miniatura del Trecento in Piemonte, Torino 1997, e SARON! G. li-tz la Lombardia ela Francia: pittori e committenti del Trecento in area torinese, in ROMANO G . (a cura di), Pittura e miniatura delli·ecento in Piemonte, Torino 1997. Va da sé che la

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