Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

128 Bruno Orlandoni rebbero di datare attorno al 1345 284 • Saremmo già sotto il dominio di Enrico di Quart, dal momento che suo padre Giacomo (Giacomo IV) è citato solo fino al 1333 mentre suo fratello maggiore, anch'egli Giacomo (Giacomo V), non appare più in documenti posteriori al 1337 285 • A quell'epoca il castello doveva essere costituito dal donjon, da ampie cime murarie che dovevano coprire fin dall'origine un'estensione pari a quella attuale, e da un fabbricato occidentale che doveva pero occupare solo la parte centrale dell'attuale esteso corpo ovest del castello. Enrico attorno al 1345 ristrutturava il corpo ovest, costruiva probabilmente tutte le correcte cilindriche, del maniero, compresa una allo spigolo sudovest, poi soppressa quando - forse nd Quattro– cento- in quell'area veniva costruita l'attuale torre prismatica angolare; costruiva una torre di ingresso poi anch'essa rimaneggiata a fine Quattrocento, risistemava muraglioni a sostegno di un vero e proprio terrapieno di contenimento del don– jon; forse costruiva la grande torre cilindrica di nordest; infine, soprattutto, co– struiva il corpo di rappresentanza meridionale, contenente la grande sala. ln passato ho già osservato come gli interventi al castello di Quart aves– sero probabilmente voluto rispondere alla pari a quelli che negli stessi anni venivano condotti da Aimone di Challant a Pénis (ante 1342) e da suo fratello Ebalo ad Ussel (1343). ln effetti quanto gli archeologi della Soprintendenza stanno via via scoprendo mi pare confermare queste ipotesi. Non solo i tre ca– stelli erano dotati di sale di rappresentanza singolarmente simili per esten– sione, ma soprattutto le facciate principali dei cre edifici, quella nord -verso Châtillon- di Ussel, quella est- all'interno delle cime- di Pénis e quella ovest - verso Aosta - di Quart, erano praticamente identiche: estesi rettangoli ca– gliari in mezzeria da una torre prismatica e chiusi alle estremità da torrette pensili cilindriche. In questo quadro andrebbe anche inserita la decorazione del salone di Quart, posteriore e non necessariamente adiacente al 1345, che, con la chia– mata di un grande artista "meridionale", quale il maestro di Montiglio, avrebbe proprio potuto sancire l'alleanza di Enrico con i Saluzzo, e quindi una nuova linea politica non propriamente filosabauda della famiglia 286 . I.:acquisizione di Quart da parte dei Savoia, subito dopo la morte senza eredi maschi di Enrico, poneva comunque il problema della gestione della nuova proprietà. 284 SURINTENDANCE ibidem, schemi 34, 35, 36, 37. 285 Al riguardo si vedano gli alberi genealogici dei Quart ricostruiti ed editi da Riva– lin in R!VOLIN J. G. (a cura di), Quart. Spazio e tempo, Aosta 1998, p. 117. 286 Tutte queste problematiche, e nella fattispecie quelle relative alla pittura sono ana– lizzate in RAGUSA E. Maestro di Montiglio, scheda in Fragmenta Picta, catalogo della mostra,

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