Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
136 Bruno Orlandoni ricavate le assi "per rifare (restaurare) la torre del suddetto castello" 309 • La torre naturalmente è ed era in muratura quindi queste assi dovevano essere impie– gate o nei solai e nelle coperture oppure, in alternativa, nelle impalcature esterne di supporto ai restauri. Come ho già detto è probabile che l'Andrea Cheyti de Challo impegnato in questo lavoro fosse un membro della famiglia dei Seylini di Echallod 310 , già nota per aver condotto lavori edili ad Arnad e Bard verso la metà del secolo. Altri due denari sono pagati ad Antonio Maczoti, citato espressamente con la qualifica di carpentiere "qui fecit mamellos fusreos in dicto castro". Da altri pagamenti più tardi si potrà dedurre che col termine di "mantelli" si in– dicavano le imposte lignee basculami che si inserivano tra merlo e merlo per aumentare la protezione dei difensori da attacchi di armi da lancio. Poi troviamo Dominico Caramel, Brunodo Cayri, Pietro Taylliard de Tey– trel e Pietro Garini de Vesan; vengono pagati per aver collaborato quattro giorni "ad reyssiandos dictas billionos". Al maestro Martino detto Bonder e a Martino Grossi Brunod viene cor– risposto un compensa "pro tribus solanis in turre"; con loro sono pagati anche Aimonetto Perreti "et ac eiusdem socii sui". Dal momento che si precisa "che furono impegnati quarantaquattro giorni a fare i suddetti solai" 311 si puo im– maginare che illoro lavoro fosse consistito non solo nel montare in opera travi e assiti, ma anche nell'approntare i materiali necessari alla costruzione. Troviamo poi l'acquisto di quattro grosse caviglie di ferro "impiegare in una finestra della suddetta torre" 312 al costo di otto grossi. La registrazione successiva è relativa ad una nuova tipologia di intervento: si segano sempre travi per ricavarne assi e la loro destinazione questa volta è "pro bertachiis". Pietro Garini e Domenico Caramel, sono impegnati in que– sto lavoro "quinquagimasex diebus, capiendo quilibet, pro qualibet die indu– sis, expensis ut supra: XXI solidos grossos turonenses". Si puo osservare che il sistema di bertesche previsto doveva essere molto esteso, se per le sole assi ne– cessitavano 100 giornate lavorative, e si puo sottolineare come illavoro di que– sri due artigiani dovesse esser considerato poco qualificato, dato il bassa tenore del salario che gli si corrispondeva. 309 AST 68/63 111: "billionos de quibus facte fuerunr postes ad refficiendarn turrim dicti castri" in PESSION I, p. 140. 310 Sui lavori condotti a metà Trecenro dai Vallaise ad Arnad v. infra 1.11. 311 "qui vacaverunt triginraquatuor diebus ad faciendos dictes solanos" in PESSION I, p. 140. 312 "implicatarum in quadam fenestra dicte turris" ibidem p. 140.
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