Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
140 Bruno Orlandoni pagamento di ben 62 fiorini di piccolo peso al fabbro Giovanni Plotta che stando ali'entità del compensa e al riassunto delle sue motivazioni sembre– rebbe aver fornito tutto il materiale e tutti gli dementie gli attrezzi in ferro ne– cessari al cantiere: "pro serraturis, clanviis, tachiis et aliis ferramentis, ligonibus, palis, pichis, martellis et aliis ferraturis" 324 • La parte di conto che ci interessa si chiude con un pagamento di 14 soldi per l'acquisto di materiali lignei e di 6 fiorini e mezzo al carpentiere Riccardo, figlio di Johannodo di Saint-Denis, per averli usati nel restaura del mulino di Verrayes 325 e ancora con la registrazione della spesa di 4 fiorini di buon peso per acquistare ad Aosta una campana del peso di 25 libbre. La campana avrebbe dovuto essere collocata sulla torre del castello "ad serviendum capelle domini et ad excitandum vigilles" 326 • 3.3 "OPERA FONTIS": L'ACQUEDOTTO DEL CASTELLO DI CLY 1 conti del periodo successivo al 1376 vedono la registrazione di una pro– secuzione dellavoro di Aymonetto Perreti alla grande sala. Aymonetto percepi– sce ancora 120 fiorini di onorario insieme al suo socio Giovanni Catiliardi e ad altri collaboratori non specificati per nome3 27 • Questo lavoro, che va vista forse a conclusione del sostanzioso intervento pagato ben 480 fiorini e condotto nella precedente campagna di restauri, è interessante perché sembra poter essere al– mena in parte ricostruito nella sua natura muovendo da un'analisi di quello che dovrebbe essere l'unico elemento superstite della sala stessa: il frammento della cima muraria esterna orientale, che in origine doveva costituire anche la lunga parete perimetrale est della sala verso l' esterno. La parete è coscituita, all'interno, verso la platea castri, da una struttura muraria evidentemente doppiata, in cui ad un primo muro originale si è addossato un seconda muro più bassa. Verso l' esterno - come anche verso l'interna - si legge anche la sopraelevazione del muro originale, che è stato pure rinforzato da un'unghia a scarpa. Ali'estremità sinisera della parete, ali'esterno, si legge anche con chiarezza una bifora poi murata. È la bifora di tipo arcaico, databile al tredicesimo 324 Parte dei dari che ho riportato fin qui era già nota dalla più incompleta trascrizione del Frutaz: v. FRUTAZ F.G. Notes et doCIIments sur le fief et le château de Cly du Xli' au XIV' siècle, in BASA XX 1913, p. 147. 325 Perla precisione l'acquisto era relative a "quatuor grossarum peciarum peissie pro faciendo magnam canalem ... unius grosse buchaillie profacienda arbore dicti molendini" e ancora a "plurium et diversarum fustarum tarn grossarum quam parvarum ad faciendos cavalletos et colonelles pro sustinenda dicta magna canali et pro reparando edifficio domus dicti molendini" in PESSION I, p. 154. 326 ln PESSION l, p. 155. 327 AST 68/63 1/2, p. 16 in PESSION I, p. 199.
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