Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 141 secolo, con riscontri di assoluta equivalenza alla torre di Bramafan di Aosta (e anche nel castello di Saint-Germain a Montjovet) che ho già citato 328 , e sem– bra avesse un corrispettivo nell'area più centrale della parete, più verso nord, accanto a quella che è oggi l'unica apertura passante rimasta nel muro 329 • Si puà immaginare che in origine la sala avesse pareti più basse, alte forse quasi la metà di quelle attuali, coronate da merli guelfi e aperte verso est da al– meno due e forse tre bifore. Lintervento di Aimonetto Perreti e del suo socio Giovanni Catiliardi dovrebbe essere consistito nel murare le bifore, doppiare il muro esistente per tutta la sua altezza verso ovest, infine sopraelevarlo tramite il tamponamento della merlatura più antica e la costruzione di una nuova meria– tura a doppio spiovente. Contestuale a questa sopraelevazione anche la costru– zione dell'unghia a scarpa esterna, necessaria a stabilizzare la nuova struttura 330 • ln seguito ai lavori la cubatura interna della sala doveva essere aumentata e il profilo est del castello era drasticamente mutato. Lintervento più significativo compiuto nel corso di questa campagna di lavori è pero un altro e consiste nella realizzazione di un vero e proprio ac– quedotto per fornire acqua corrente ali'edificio. Come peri lavori alla sala anche per quelli all'acquedotto non è precisata la data esatta di esecuzione ma dalla collocazione delle registrazioni all'interno della sequenza dei computa della castellania sembra possibile stabilire che il saldo dei pagamenti sarebbe stato regolato prima del settembre del 1379. Illavoro in questione permette di approfondire quanto abbiamo più ve– locemente segnalato a proposito del castello di Quarte prelude ad analoghi la– vori documentati nel corso del secolo successivo nuovamente a Quarte poi alla fine dello stesso secolo sia nei computa del Gran San Bernardo che in quelli di Sant'Orso 331 • Di fatto siamo di fronte a dati che rappresentano una considerevole no– vità rispetto alle nostre conoscenze e convinzioni sui castelli valdostani. Tutta la letteratura tradizionale sull'argomento si è spesso dilungata a descrivere le 328 Infra 1.4. 329 In questo caso pero il relaio li rico della finesrra, che evidenremenre doveva essere rimasto in visra, è srato asportato in una clara imprecisara. Le pierre lavorare della bifora più meridionale devono essersi salvare semplicemenre perché non più visibili. 330 Le problemariche relarive a questo inrervenro sono srare da me affronrare in GER– BORE E. E. 1 ÜRLANDONI B. Il castello di Cly Storia ed evoluzione di un castello valdostano, Aosra 1998. 331 Sui computa del Gran San Bernardo v. QUAGLIA L. 1 THEURILLAT J.M . Les com– ptes de l'Hospice du Grand-St.-Bernard (1397-1477), in VALLESIA XXVIII 1973: "4553 Factura bornellorum". Su quelli di Sanr'Orso v. O. ZANOLLI, Computa Sancti Ursi, Aosra 1998.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=