Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 145 piccola stufa'' per un'altra tesa quadrata; infine nella torre. In quest'ultimo caso illavoro principale consisteva nel tamponare "una certa grande finestra'' da cui, come precisano i conti, i prigionieri incarcerati avevano la preoccupante ten– denza a scappare 343 . Dal momento che nel donjon si leggono le tracee di due sole finestre, una monofora verso ovest e una bifora a sud, entrambe oggi tampo– nare, l'allusione alla "grande finestra'' indurrebbe ad individuarla proprio nel– l'unica bifora posta sulla parere meridionale, a fianco della porta di accesso. Il compenso versato per questi lavori ad Aymonetto Perreti in data 17 lu– glio 1383 ammontava a 31 fiorini di buon peso e preludeva ad altri lavori, di poco successivi, condorri nuovamente all'acquedorro. Aymonetto, che aveva collaborato con Guglielmo de Trona nella prima sistemazione dell'impianto - quanto meno alla fase di costruzione e montaggio del trapano - e che con questa collaborazione doveva aver acquisito una cerra pratica in un serrore operativo di cerro molto specialistico, interveniva una prima volta per quat– tro giorni con l'aiuro di due manovali, e una seconda volta perdue giorni con l'aiuro di un manovale solo. Evidentemente il sisrema di bornelli di pino messo in opera da Guglielmo de Trona neanche dieci anni prima doveva essere afferro da una cerra fragilità strutturale- per altro ovvia dato il materiale in cui era realizzato- ed era già necessario riparare "plures bornellos". I..:intervento è solo il primo di una lunga serie che si scaglionerà poi lungo rutto il secolo successivo. I.:elevata usura di questi sisremi di canalizzazione determinava quindi la ne– cessità di continue manurenzioni e doveva anche porrare alla conservazione negli stessi castelli di pezzi di ricambio o di attrezzi necessari alle riparazioni. Cosl nell'inventario del castello di Verrès del 1565 troveremo: "Cinquante vires de fer pour les borneaulx. Une tirivelle de fer." e "Une longue tirivelle vieille pe– tite"344. E ancora più di un secolo dopo, in un inventario del castello di Saint– Pierre redarro nel 1684, troviamo " ... une grosse taravalle pour bourneaux" 345. Di poco posteriore ai lavori all'acquedorro doveva essere poi un inter– venta sulle mura di cinta. Si costruivano rre scale lignee "grandi", da porsi chiusura orientale del cortile interno, ma porrebbe anche rrarrarsi del muro del donjon in cui si apriva la porra di accesso. V. GERBORE E. E. 1 O RlANDONI B. Il castello di Cly Storia ed evo– luzione di un castello valdostano, Aosra 1988, p. 48 e PESSION I, p. 254. 343 "Quandam magnam fenesrram": v. AST 68/63 113, p. 5 in PESSION I, p. 254. 344 FRUTAZ F. G. Le château de Verrès et l'inventaire de son mobilier en 1565, Torino 1900. 345 ASR Fonds Roncas, Car. 3C, mazzo III, n. 8: 1684, 4 orrobre, arro di descrizione ed esrimo dei mobili esisrenri nel casrello di St. Pierre: "copie du raux des meubles du châ– reau de Saint-Pierre".

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