Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 147 3.5 1 LAVORI DEL 1387 Pino a questo punto l'impressione è che, dopo la prima campagna del 1376, estesa e impegnativa ed evidentemente resa necessaria dall'urgenza della riparazione di almeno alcuni dei danni prodotti dall'assedio, la gestione del ca– stello da parte dei nuovi proprietari si fosse sviluppata attraverso una sequenza di piccoli interventi di manutenzione quasi ordinaria. Lunica eccezione sem– bra la costruzione del nuovo acquedotto. Nel1387, invece, si ha la tracciapre– cisa di quella che sembra l'impostazione di una nuova campagna di ampio resp1ro. Il castellano Antonio di Settimo, considerata l'urgente necessità di ripa– razioni, convocava ancora una volta il solito Aymonetto Perreti e gli affidava, in data 15 febbraio, l'incarico di compiere una nuova lunga serie di lavori. lnnanzitutto si rifaceva il tetto di un corpo di edificio verso valle: "sopra le quattro camere dalla parte di Chambave" 351 • Dal testo del conto veniamo a sapere che il tetto in questione era a spiovente unico e si trattava di trasfor– marlo in un più moderno tetto a doppio spiovente. Il testo si dilunga nel– l'elenco dei materiali necessari allavoro: dodici grandi montanti da sei tese di lunghezza e un grande travone di colmo. Si sarebbero dovuti sopraelevare dei muri, in particolare il "muro inferiore dalla parte dei camminamenti", che sembrerebbe potersi individuare nel muro a valle, superstite oggi solo nelle sue parti basse, e si sarebbero dovuti aggiungere nuovi dementi di copertura ("laes'') a quelli vecchi che pure si doveva fare attenzione a recuperare e reim– piegare. Secondo compito quello di rifare il retto della sala, instabile a causa di carenze costruttive nel dimensionamento delle travi montanti e di base. Anche qui si elencavano come necessarie tre grandi travi da cinque tese, una base da otto tese (quindici metri), sei montanti da sei tese, oltre alle tegole da aggiun– gere a quelle di recupero da reimpiegarsi. Nella sala si sarebbero dovuti rifare anche pavimento e soffitto, da cui mancava un certo numero di assi, e si do– vevano sistemare due nuove finestre e una porta nuova con le sue ferrature; due finestre antiche e una piccola porta adiacente alle latrine erano anch'esse da ri– mettere in sesto. Altre due finestre nuove dovevano sistemarsi nel grande peylo, una nella cucina vicina al peylo, e due in una camera "inferiore" in cui dormi– vano le donne della servitù. La sequenza della registrazione dei lavori sembra fondarsi su una logica to– pografica abbastanza precisa. Il contratto elenca lavori da compiersi tutti 351 "supra quatuor cameras, a parre Chambave". Per questa come per rutre le citazioni successive v. AST 68/63 mazzo 2 1385-1390 in PESSION II, p. 401.
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