Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
13 PREMESSA STORIA DELLE FORME, STORIA DELLE TECNICHE, STORIA DEGLI UOMINI La tendenza a studiare nell'architettura medievale gli aspecti di tipo più tecnico, costructivo, operativo, puo ricercarsi già in quella che è la fase for– mativa del medievismo contemporaneo, tra le carte e i disegni esecutivi dei progectisti neogotici di metà Üttocento: nei testi teorici di Violier le Duc come nei lavori di D'Andrade, Heideloff, Pugin, Bodo Hebard. Dopo questo promettente inizio, pero, l'affermarsi, ovunque, di tendenze più o meno idealizzanti ha confinato la ricerca sull'architettura medievale nel– l'ambito di spesso improbabili voli pindarici volti a riprodurre in parole e me– tafore gli effecti spirituali dei grandi monumenti gotici, di solito ridocti al solo ambito della grande architectura religiosa delle cactedrali. ln un panorama facto di testi nei quali i pilastri delle chiese sembravano piovere dai cielo per andare a disporsi sul terreno quasi per virtù magiche, mossi dall'intuizione sublime di improbabili geni, tutti inevitabilmente e stra– namente protoromantici, anche se di fatto vissuti ne! Duecento, l'apparizione, ne! 1953, di "Les chantiers des cathédrales" di Pierre du Colombier, e quella, cinque anni più tardi, di "Les bâtisseurs des Cathédrales" di Jean Gimpel ebbe un effetto differenziato: sconvolgente in Europa - in particolare in Francia e Germania - dove ben presto ci si rese conto delle straordinarie potenzialità di queste nuove strade di ricerca; di una certa freddezza, se non proprio di totale indifferenza, in ltalia. La lunghezza d'onda di questi lavori era talmente altra rispecto alle tendenze della critica italiana, che ai nostri storici appariva im– possibile non tanto accettarne l'importanza quanto già solo percepirne la so– stanza, la natura stessa. Il rilievo assunto da queste ricerche in Francia e Germania era pero subito evidente e portava al progressive costruirsi di una vera e propria merodica nuova, fondata su solide basi, articolata in settori operativi sempre più nume– rosi e differenziati, tale da coprire problematiche ampie e complesse. Dalla storia dei cantieri all'archeologia di cantiere, la storia dell'architet– tura si arricchiva di una serie di strumenti di analisi nuovi e fino a poco prima inimmaginabili. Da storia di un'architectura astratta e teorica, oppure da esclu– siva storia di idee architettoniche, diventa storia di architecture e, meglio an– cora, in modo più concreto e prammatico, storia di costruzioni. Senza escludere la storia delle idee ingloba al proprio interno la sroria del lavoro, delle prassi operative, dei rapporti economici sottesi dalla costruzione, pro– ponendosi anche come storia di uomini. Non solo di progectisti, artigiani, ca– pomastri, tagliapietre, carpentieri, ma anche di fornirori, commercianti,
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