Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

148 Bruno Orlandoni nell'ala residenziale sud del castello seguendo un ordine da est verso ovest. Da Il poi ci si sposta nd corrile interno e si elencano altri lavori da compiersi nella "piccola camera presso la cappellà', che oggi non esiste più ma la cui colloca– zione sembra ricostruibile, dai rilievi archeologici, al centro del corrile più in– terno del castello, ai piedi del donjon. Al tri lavori ancora erano previsti per il retto della cappella e per quello del torrione centrale, che doveva essere ricoperto di "tavelloni" (in realtà sempre scandole) nuovi. Altra informazione interessante e fin sconcertante: il retto in questione, infatti, era ancora a copertura lignea e tale sarebbe rimasto anche dopo questo rifacimento ordinato ad Aymonetto Perreti, per almeno un'altra trentina d'anni, fino al definitivo rifacimento in pietra ordinato ne! terzo de– cennio del Quattrocento da Aymonet Corniaux 352 • Un altro intervento era previsto al retto del "piccolo peylo", che non siamo in grado di localizzare con sicurezza ma che forse si trovava sempre nd corrile interno, accanto alla camera della cappella. E un altro ancora ad una latrina della "camera presso la sala". Alcuni dettagli del resto permettono di stabilire che si trattava di una latrina costruita parte in muratura e parte in assi. Credo la si debba immaginare sospesa a sporto fuori dalla parete a valle del corpo meridionale. Un'ultima serie di lavori era infine affidata ad Aymonetto in un'altra area del castello: quella a ridosso della platea; vale a dire nell'insieme di edifici che circondavano a est e a nord la grande corte esterna del maniero. Si cominciava con l'ordinare la ricostruzione di otto tese di muro nella sala bassa verso il forno. Poi si predisponeva il rifacimento del tetto della stessa sala con l'impiego di sei montanti da sei tese, di due travoni ("pannes") da ben dieci tese, e di quattro travi minori da quattro tese e mezza l'una. Poi ancora il rifacimento del tetto del forno; la sopraelevazione del muro della sralla dei cavalli e un ripasso del suo tetto; infine il rifacimento della porta principale del castello. Il compenso per tutti questi lavori era pattuito in 112 fiorini vecchi di buon peso. Non conosciamo la durata di questa campagna del 1387. Quello che è cerro è che nei primi mesi del 1389 Aymonetto Perreti riceveva già due suc– cessivi incarichi operativi: quello di sostituire nuovamente dei bornelli del– l'acquedotto, in numero di due dozzine e quello di rifare il forno, che a causa di non meglio precisati difetti di fabbricazione rischiava di andare a fuoco tutte le volte che lo si usava. 352 Infra vol. II, 9.2-9.4.

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