Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 151 Ne! successivo 1400 in seguito ad una perizia condotta dal carpentiere Giovanni de Granis si decidevano restauri alla torre della cisterna, il cui retto e i cui due solai erano distrutti "propter debile regimen vel aliter". Li si sa– rebbe dovuti rifare "de bonis trabibus, postibus, chivronibus, laris et losis" e l'incarico veniva affidato al carpentiere di Chambave Johannes Johanini 359 . Ne! 1402-1403, infine, Johannes Talliard compiva piccoli restauri al forno, al camino della cucina e ancora una volta ai tubi lignei dell'acque– dotto360. Si tratta di fatto degli ultimi tre interventi documentati prima delle grandi, risolutive campagne di restauro programmate da Aymonet Corniaux negli anni venti del Quattrocento 361 . L'insieme dei dati relativi alle ricostruzioni e manutenzioni di Cly, tra il 1376 e il1400 circa, riveste per noi particolare interesse perché fornisce il qua– dro di una situazione completamente diversa da quella che abbiamo analizzato tramite i conti per i castelli di Chambéry o del Bourget o, prima ancora, per Champorcher. In altri termini i computa di Cly permettono di osservare, più o meno nello stesso periodo di tempo, il comportamento di un altro ramo della stessa amministrazione statale sabauda in una situazione di marginalità periferica, laddove Chambéry e il Bourget rappresentavano invece, ovviamente, la situa– zione più centrale possibile: a Chambéry in quella che era la sede usuale della corte e al Bourget in quella che, per tutto il tardo medioevo, sarebbe stata una delle residenze più amate dalla famiglia comitale. Rispetto a Champorcher, invece, Cly documenta la situazione di un castello di grande dimensione che non si doveva ricostruire ex novo, ma solo riattare, mettendolo in grado di ot– temperare alle nuove funzioni che gli erano state assegnate. L'impressione complessiva che i conti di Cly trasmettono è- pur nella pe– rifericità della situazione - quella di un livello di efficenza e di lungimiranza amministrativa sempre piuttosto elevato. Cly entra a far parte del dominio di– retto dei Savoia ne! 1376, come si è detto in seguito ad una vera e propria conquista militare cruenta 362 . Ai danni provocati da questa conquista bisogna 359 Per entrambi quesri interventi v. AST 68/63 4/3 1399-1401. Gerbore (in GER– BOREE. E. 1 ORLANDONI B. Il castello di Cly. Storia ed evoluzione di un castello valdostano, Aosra 1988, pp. 61-62 e nora 96) assegna i lavori al De Granis che in realrà sembra aver solo forniro un parere tecnico: "de consilio er rracraru Johannis de Granis". 360 AST 68/63 5/1 1402-1403. 361 Su quesre campagne più tarde v. infra vol. II, 9.2-9.4. 362 Sulle vicende sroriche di Cly (feudo e castello) v. GERBORE E. E. 1 ÜRLANDONI B. Il castello di Cly Storia ed evoluzione di un castello valdostano, Aosra 1998.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=