Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
152 Bruno Orlandoni sommare il fano che, come ha già sottolineato Gerbore, per diversi decenni la famiglia degli Challant-Cly, precedente proprietaria del castello, doveva aver versato in condizioni economiche precarie 363 . Lo stato fisico del maniero al momento dell'acquisizione sabauda doveva quindi essere a dir poco disastroso. Le sequenze di lavori che si possono leggere dalle liste di conti dell'ul– timo quarto del secolo, cosl come quelle ancor più dererminanti del terzo de– cennio del Quattrocento, che analizzeremo più avanti 36 4, inducono ad individuare situazioni di diffusa instabilità strutturale un po' in tutti gli edi– fici che costituivano il complesso e, soprattutto, inducono a leggere nello stato del castello le evidenti tracee di qualità e forme costruttive arcaiche, sicura– mente del tutto superate, anche a livelli provinciali e periferici, alla fine del Tre– cento. Bastino in questo senso due dati: moiti edifici del castello erano dotati ancora di tetti a spiovente unico e soprattutto la quasi totalità degli edifici, compreso il più antico torrione principale, erano ancora dotati di coperture li– gnee a scandole o tavelloni. ln questa situazione il compito che ricade sui castellani sabaudi si rivela da subito problematico. Si tratta di salvare il castello rimettendolo in piedi, e cio - quella di Cly era una castellania marginale, per di più di nuova fonda– zione- in una situazione di evidente penuria economica. Limpressione che destano le prime serie di conti è quella di una sorta di vera e propria rincorsa all'emergenza. 1 pavimenti e i solai sono marci e peri– colanti, bisogna rifarli; le coperture fanno acqua, vanno tamponate; la stabi– lità delle mura è spesso approssimativa, bisogna rinforzare e consolidare quando non demolire per rifare ex novo. Si tratta poi di ripristinare tutta la struttura difensiva del castello e di rendere agibile e sicuro il torrione che si sa– rebbe dovuto usare come carcere. Ecco quindi la necessità di rivedere le co– perture, tamponare porte e finestre e falle nelle mura, ripristinare cammina– menti di ronda, scale di accesso, mantelli lignei di copertura dei merli. ln mezzo agli interventi più apertamente conservativi e d'urgenza emerge anche la volontà di aumentare il comfort di chi nel castello dovrà poi risiedere. Le patenti di nomina dei castellani di Cly a fine Trecento impegnano a mantenere nel castello una guarnigione di 12 uomini: tre nobili e nove "boni clientes" uno dei quali dovrà avere l'incarico di guardiano e un altro quello di "arcubius". Quest'ultimo dovrà vigilare e "dormire nella torre dello stesso ca– stello"365. Per garantire uno standard accettabile di abitabilità necessiteranno 363 GERBORE E. E. 1 Ü RLANDONI B. 1998 cit. 364 Infra vol. II, 9.2-9.4. 3 6 5 AST vol. II, 68/63 113.
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