Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
154 Bruno Orlandoni eccessivo - costoso - zelo e del casrellano trascurato che, al contrario, va in– vece stimolato e sollecitato ad occuparsi della manurenzione del suo castello. A quest'ultima caregoria appartiene chiaramente Francesco di Challant, nominato castellano di Cly insieme alla prima moglie, Margherita d'Oron, nd 1399. Gli interventi compiuti durante la magistratura di Francesco sono pochissimi e, soprattutto, nella maggior parte dei casi non vengono neppure ordinati da lui. Lintervento del carpentiere Johannes Johannini di Chambave, nel 1400, è infatti predisposto dal mistrale Henricus che è stato spedito al ca– stello "de mandata domini capitanei Pedemoncium", cioè da Ibleto di Chal– lam, padre del castellano 367 • Questo dato è veramente curioso e sorge quasi il dubbio che il grande Ibleto fosse quasi cosciente della personalità e dei limiti del figlio, tanto da controllarlo a distanza, intervenendo lui stesso in prima persona nel tentativo di limitare gli effetti della sua trascuratezza. ln effetti morto Ibleto- nd 1410- Francesco agisce da solo e il castello di Cly appare abbandonato per vent'anni. Gli interventi degli anni venti e trema del secolo, che saranno risolutivi, saranno poi tutti ordinati dai diversi magistri operum (Corniaux prima e Mossettaz poi) che vengono mandati al castello apparen– temente in alternativa al castellano e che a volte non dimenticano di sottoli– nearne le inadempienze 368 • È chiaro che, comunque, il casrellano, per pratico che sia di problemati– che costruttive, deve spesso far ricorso a commissioni di esperti. Queste ser– vono sia sul piano tecnico per precisare e sostenere i dettagli specifici di intervento necessari e per periziarli, sia sul piano burocratico e amministrativo. Magistri e probiviri dovranno quindi concordare nell'indicare le sequenze di interventi e nd valutarne i costi. Una volta assegnati i lavori e attesa la fine della loro esecuzione, dovranno poi nuovamente intervenire per valutare a posteriori la qualità dei lavori svolti e la loro rispondenza ai capitolati di appalto e alle richieste poste in partenza. Siamo di fronte ad una tipologia di organizzazione burocratica dellavoro che non rappresenta cerro un'eccezione, anzi: se ne potrebbe veramente inse– guire la diffusione attraverso quasi tutta l'Europa. Si legga per esempio cosa af– fermano Fiengo e Guerriero a proposito dell'organizzazione dei cantieri dei castelli angioini in Campania alla fine del Duecento: "... la curia . . . avuta no– tizia (attraverso funzionari locali o tecnici addetti alle ispezioni) dell'opportu– nità di intervenire, ordinava al <<provisor castrorum>> territorialmente competente di far approntare, dopo un diligente sopralluogo, una dettagliata 367 AST 68/63 4/3 1399-1401. Sul ruolo di lbleco v. INFRA 7.2, 7.3, 7.4, 7.5 368 Infra vol. II, 9.
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